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TURISTI, PUGLIA REGINA MA MANCA IL PERSONALE “IMPOSSIBILE TROVARLO”

Sono i numeri a spiegare che il mo­tore del turismo pugliese si è riac­ceso e si prepara a una stagione importante. I numeri di arrivi e presenze, prima di tutto. La con­ferma arriva da un’indagine realizzata da Demoskopika in collabora­zione con l’Università del Sannio, secondo la quale in Puglia quest’e­state si conteranno 1,9 milioni di arrivi (+13,6 per cento rispetto al 2020) e 10,6 milioni di presenze (+33,9 per cento rispetto al 2020).

Si tratta degli incrementi percen­tuali maggiori in Italia rispetto al­le cifre del 2020, superiori anche agli aumenti di arrivi e presenze che saranno registrati in Toscana, Sicilia, Emilia-Romagna e Sarde­gna. La Puglia è anche la regione che si posiziona in cima alle mete più ricercate dagli italiani.

Previsioni che si riflettono posi­tivamente anche sui fatturati che si preparano a registrare gli stabilimenti balneari, vale a dire uno degli assi portanti del turismo puglie­se. Secondo il presidente naziona­le e regionale del Sindacato italiano balneari, Antonio Capacchione, quest’anno nei 2mila 500 lidi pugliesi si potrebbe raggiungere un giro d’affari da 200 milioni di euro: «Si tratta della stessa cifra raggiunta lo scorso anno. E non possiamo escludere che si possa anche superare». Si stima pure che gli stabilimenti balneari possa­no assumere in media dieci dipen­denti diretti stagionali a testa. «In pratica parliamo di 25mila assun­zioni. Ma sarà davvero difficile tro­varli», dice ancora Capacchione.

Un tema, quello della difficoltà di trovare personale da assumere, segnalato anche dal presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi: «Questo è un problema sot­tovalutato. Noi non abbiamo per­sonale stagionale, i nostri collabo­ratori hanno preferito andare a la­vorare nelle strutture in Spagna e Grecia. Altri ragazzi preferiranno mantenere il reddito di cittadinan­za». Federalberghi è anche l’asso­ciazione che segnala dure perdite del settore: «Gli alberghi a Bari hanno perdite del 70 per cento ri­spetto al 2019. il 30 per cento delle strutture non riaprirà più – attac­ca il presidente di Federalberghi Puglia Francesco Caizzi – Ci sono alberghi chiusi da 16 mesi, ce ne so­no altri che non apriranno più. Si­curamente bisognerà pensare a una programmazione su cinque-sette anni perché le perdite possono soltanto essere spalma­te». Quanto alla ripartenza, Caizzi non fornisce stime: «Di sicuro lu­glio e agosto saranno da tutto esaurito, come avviene tutti gli anni. Il problema è che abbiamo per­so i clienti nei cosiddetti mesi spalla”, quelli in cui le altre regioni si sono mosse molto prima». Numeri pesanti arrivano anche da Aeroporti di Puglia. Fiore all’oc­chiello fra le aziende pubbliche re­gionali, la società che gestisce gli aeroporti pugliesi ha perso 20 mi­lioni di euro nel 2020 (perdite che potrebbero essere ricoperte con i ristori dello Stato). «Eravamo arri­vati al minimo storico di mille passeggeri al giorno», dicono fonti della società. Ma la ripresa è evi­dente: «Siamo già a 3mila passeg­geri al giorno e si cresce ogni gior­no di 500-600 passeggeri». Il dato più eclatante riguarda le rotte: in totale quelle che faranno scalo a Bari e Brindisi sono 200, cioè 20 in più rispetto al 2019. La crescita di Adp è destinata a non fermarsi. Merito anche degli investimenti da parte delle principali compa­gnie aeree. A cominciare da Ryanair, che ha deciso di lanciare il suo piano operativo estivo più am­pio di sempre in Puglia: un aero­mobile aggiuntivo, investimento da 100 milioni di dollari e 61 rotte, dieci nuove, otto delle quali da Ba­ri (Alghero, Alicante, Ibiza, Leopo- li, Marsiglia, Munster, Paphos e Zante) e due da Brindisi (Madrid e Malta). In totale saranno quattro gli aeromobili basati in Puglia dal­la compagnia irlandese sostenen­do 120 posti di lavoro sul posto. 01- i tre 290 i voli settimanali. A dire la verità, l’annuncio da parte di Ryanair era stato dato a marzo. La notizia però non era sta­ta esaltata dalla Regione, che lotta­va con la fase più dura della terza ondata. E non c’era alcuna inten­zione da parte dei vertici regionali di lanciare il messaggio “Venite in Puglia”, sul modello di quanto fat­to l’estate scorsa. Ma Ryanair non è sola. Anche Wizzair investe 40 milioni di euro e farà anche 40 as­sunzioni per personale di terra a Bari e Brindisi. Forti investimenti che si spiegano con la volontà da parte delle grandi compagnie ae­ree di sbarazzarsi velocemente della concorrenza di Alitalia, chia­ramente in enorme difficoltà. Ma ci sono altre compagnie emergen­ti, come Volotea e Ego Airways, che stanno puntando sulla Puglia.

Massimo Salomone, coordinato- re turismo di Confindustria Pu­glia, parla di «rinnovato Interesse verso la regione, verso le nostre strutture, i tour operator e le agen­zie di viaggio. Al momento c’è un interesse dei turisti individuali. Non si vede turismo organizzato. Ma stiamo anche notando che i turisti prenotano per periodi più lun­ghi di tempo, non più solo per i fi­ne settimana. È un po’ come acca­deva anche negli anni scorsi»

Antonello Cassano

repubblicabari