Passi in avanti verso il raddoppio della Termoli-Lesina. Esultano Forza Italia e Pd. «Nei giorni scorsi il ministero della Transizione Ecologica ha finalmente ratificato e trasmesso al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il via libera al progetto definitivo di raddoppio del binario unico della linea ferroviaria Adriatica Bologna-Lecce, nel tratto Termoli-Lesina. Una notizia attesa e per la quale abbiamo interessato la ministra del Sud Mara Carfagna che se n’è subito occupata»: questo il commento dei Forza Italia Mauro D’Attis e Annaelsa Tartaglione, rispettivamente coordinatori regionali del movimento azzurro in Puglia e Molise. «Ora l’iter autorizzativo – proseguono – potrà procedere speditamente e consentire la eliminazione della strozzatura ferroviaria sulla linea adriatica».
Sul fronte dem interviene il deputato Ubaldo Pagano: «C’è il parere positivo per Via e Vas, bloccato a lungo anche per la querelle legata alla nidificazione dell’uccello fratino. L’approvazione prevede prescrizioni che non rallenteranno il processo». «Il raddoppio della Termoli-Lesina – aggiunge – è finanziato da una legge obiettivo del 2000 e con queste autorizzazioni si può procedere. Ci auguriamo che gli enti preposti, a partire da Rfi, procedano speditamente alla definizione dei progetti esecutivi, alla pubblicazione dei bandi e all’assegnazione dei lotti per evitare che trascorrano altri venti anni per vedere finalmente il raddoppio». «Questo è uno dei casi nei quali il regionalismo ha lasciato nelle mani di enti che rappresentano una esigua porzione il potere di interdizione su un’opera strategica», conclude Pagano.
Intanto uno studio e una valutazione di massima sulla fattibilità dell’Alta velocità sulla linea adriatica è stato richiesto dal viceministro Teresa Bellanova a Rfi. «Nel recente incontro con l’amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani – spiega Bellanova – relativo alle opere ferroviarie commissariate ho voluto portare l’attenzione anche sul tema Alta velocità adriatica, sottolineando le esigenze più e più volte espresse dai territori meridionali. Non a caso ne ho voluto parlare mentre si discuteva delle opere ferroviarie commissariate che proprio per il Mezzogiorno rappresentano una sfida e una opportunità fortemente rilevanti, alla luce di un obiettivo che considero prioritario e non negoziabile: la qualità infrastrutturale nel Mezzogiorno e il potenziamento dei collegamenti tra le regioni meridionali e il resto d’Europa».