Non ci sta la splendida Vieste, la capitale pugliese delle vacanze coi suoi circa 40 km di costa spettacolare, a vedersi sfuggire anche il prossimo anno l’ambita Bandiera Blu.
Quest’anno sono state solo tre le mete in provincia di Foggia che hanno conquistato il vessillo assegnato dalla Foundation for Environmental Education (Fee): Peschici, Isole Tremiti e Zapponeta. Un riconoscimento che ha una ricaduta oggettiva sull’attrattività turistica di una destinazione.
Lo sanno benissimo il sindaco Giuseppe Nobiletti, la vicesindaca e assessora al turismo, Rossella Falcone, e l’assessore all’ambiente, Vincenzo Ascoli, che hanno deciso di raggiungere l’obiettivo della Bandiera Blu nel 2022.
La giunta comunale ha a tal fine deciso di condividere la strategia di sviluppo sostenibile sottesa al Programma Bandiera Blu e di aderire al Programma con tutte le attività che ne conseguono, affidando uno studio di fattibilità, contenente le procedure operative finalizzate al conseguimento del riconoscimento della candidatura di Vieste Bandiera Blu 2022. Il primo obiettivo è proprio l’autocandidatura per il prossimo anno, mediante l’affidamento delle procedure a imprese specializzate e investendo le risorse che si renderanno necessarie.
“La Bandiera Blu è un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio con l’obiettivo principale di promuovere una conduzione sostenibile del territorio attraverso una serie di indicazioni che mettono alla base delle scelte politiche l’attenzione e la cura per l’ambiente. I criteri del Programma vengono aggiornati periodicamente in modo tale da spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere e migliorare nel tempo le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell’ambiente”, spiegano Falcone e Ascoli. “L’amministrazione intende coinvolgere tutti i cittadini a comportamenti virtuosi per la salvaguardia e il benessere dell’ambiente. La stessa certificazione non è un mero riconoscimento, ma è una strategia di sviluppo sostenibile che va condivisa e perseguita collegialmente con tutti gli attori, stakeholder e cittadini”.
La valutazione delle auto-candidature, inviate ogni anno compilando uno specifico questionario e allegando idonea documentazione a supporto, avviene attraverso i lavori di una commissione di giuria, all’interno della quale sono presenti rappresentanti di enti istituzionali quali Presidenza del Consiglio-Dipartimento del Turismo, Ministero delle Attività Agricole e Forestali, Comando Generale delle Capitanerie di Porto, ENEA, ISPRA, Coordinamento Assessorati al Turismo delle Regioni, DECOS-Università della Tuscia, nonché da organismi privati, quali la Federazione Nazionale Nuoto –Sezione Salvamento, i sindacati balneari SIB- Confcommercio e FIBA-Confesercenti. Il questionario, finalizzato alla candidatura, si compone di 12 sezioni: notizie di carattere generale; la spiaggia; qualità delle acque di balneazione; depurazione delle acque reflue; gestione dei rifiuti; educazione ambientale e informazione; iniziative ambientali; certificazione ambientale; turismo; lo stabilimento balneare; pesca professionale; adempimenti. E’ posta la necessità di garantire la massima vivibilità del territorio tramite: la depurazione delle acque reflue; la gestione dei rifiuti con particolare attenzione alla raccolta differenziata e ai rifiuti pericolosi; la regolamentazione del traffico veicolare; la cura dell’arredo e il decoro urbano; la sicurezza e i servizi in spiaggia.
Lucia Piemontese
l’attacco