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FARO ISOLA CAPRAIA/ STEA E AL BANO IN CAMPO PER IL RECUPERO. ‘ESEMPIO ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE MARITTIMA NELLE TREMITI’


“Salviamo il faro, un esempio di archeologia industriale marittima in una delle zone più belle d’Italia, le Isole Tremiti”. E’ l’appello che l’assessore al Personale della Regione Puglia, Gianni Stea, e il cantante Al Bano lanciano per il recupero del faro di Capraia, l’isola disabitata e paradiso marino, nell’arcipelago al largo delle coste del Gargano. Il faro di Capraia è stato ultimato nel 1868 – informa una nota – e abbandonato nel 1980, e come tutti i fari dell’area del basso Adriatico è stato oggetto di studio nelle Università. “Un simbolo, uno dei tanti, ma di certo tra i più suggestivi delle Tremiti”, sottolineano Stea e Al Bano che chiamano alla mobilitazione con il sindaco delle Isole, Antonio Fentini. “Muto guardiano di un passato che parla di pescatori alle prese con uragani e tempeste di mare – proseguono – punto di riferimento di naviganti smarriti e di antiche leggende”.
    Per Stea e Al Bano si tratta di “una battaglia di civiltà per restituire il degno splendore a tutti quei ruderi che a causa di leggi non sempre chiare e di un’eccessiva burocrazia rischiano l’oblio dell’abbandono eterno. Per di più con la certezza che nel caso dell’isola Capraia, l’antico faro se recuperato con la giusta destinazione possa contribuire a rendere, se possibile, ancora più attrattivo turisticamente questo paradiso circondato dall’Adriatico”.
    L’assessore Stea nei prossimi giorni incontrerà i responsabili del Demanio marittimo per chiarire ruoli e competenze. “Come Regione, di concerto con gli assessori al ramo, sono certo che non ci saranno problemi a intervenire. Se tocca a noi, siamo pronti”, conclude l’assessore.

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