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GREEN PASS/ TAMPONI: QUANDO SERVONO? LE REGOLE IN ITALIA E IN EUROPA, ANCHE CON I BIMBI

1) Serve il tampone o il certificato Covid digitale per gli spostamenti in Italia con aereo, auto, treno o traghetto?
No. Anche se diversi lettori segnalano richieste in questo senso per muoversi, nel nostro Paese test e certificato non servono.

2) E per andare all’estero?
Il consiglio è seguire le regole d’ingresso stabilite dallo Stato di destinazione. Se non si è vaccinati completamente il tampone bisogna farlo (molecolare o antigenico), ma attenzione alle tempistiche: alcuni Paesi accettano i test effettuati entro 48 ore prima dell’arrivo, altri entro 72 ore. La terza alternativa è presentare il certificato di recupero per chi ha avuto il Covid-19.

3) Cosa si può fare con l’esito negativo del tampone?
Il risultato del test può essere stampato e mostrato al momento del check-in o dei controlli di frontiera. Oppure si può usare il codice QR (assegnato al tampone) e che compare sulla app «Io» e si può inserire in «Immuni»: si ottiene così il certificato Covid digitale Ue con una durata di 48 ore. Attenzione: non sempre chi controlla è dotato di lettore ottico del codice e per questo è meglio avere una copia cartacea.

4) Chi ha ricevuto in Italia il certificato Covid dopo la prima dose è libero di volare all’estero?
No. Il certificato dal 1° luglio consente di circolare dentro l’Ue — evitando test e quarantene — a chi è vaccinato con la doppia dose (per i vaccini di Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca) o una (Johnson & Johnson) almeno due settimane dopo la puntura. Per ora la Francia chiede quattro settimane per chi riceve il monodose. Quindi il codice QR della prima dose non vale all’estero e tocca sottoporsi al tampone.

5) E l’italiano all’estero — in possesso del certificato dopo una dose — che deve rientrare?
Dovrà presentarsi all’imbarco del volo per l’Italia con un esito negativo del tampone eseguito entro 48 ore (se si tratta di un antigenico) o entro 72 ore (se molecolare). Attenzione a eventuali voli con scalo in un altro Paese dove potrebbe servire un test fatto non più di 24 ore prima.

6) Perché facendo il check-in online non compare la carta d’imbarco?
Molte compagnie preferiscono controllare la presenza di tutti i documenti richiesti. Bisognerà così recarsi ai banconi in aeroporto per ottenere il biglietto.

7) Chi ha il certificato appropriato (dopo le due dosi) è libero di andare all’estero?
In teoria sì, ma nella pratica è bene informarsi perché localmente le regole potrebbero cambiare in conseguenza dell’evoluzione della pandemia. Da ricordare che molti Paesi richiedono di compilare online (o su carta) una dichiarazione che contiene tutti i dati personali e anche eventuali spostamenti.

8) La dichiarazione va presentata sempre?
Ci sono eccezioni. In Spagna, per esempio, chi vuole recarsi in aereo deve compilare un modulo elettronico (entro 48 ore dalla partenza). Ma chi viaggia via terra — in auto o treno — sempre verso lo stesso Paese non è obbligato.

9) All’arrivo nel Paese estero, anche se immunizzato, si viene sottoposti ad altri controlli in dogana?
Dipende. In Grecia è prevista l’applicazione di un test rapido secondo un sistema di campionamento mirato.

10) Si deve compilare una dichiarazione di rientro in Italia?
Sì. Bisogna creare un profilo e inviare i dati attraverso il «Passenger locator form» (disponibile qui: app.euplf.eu) che poi creerà un codice QR.

11) Questo in tutti i casi?
No. Se ci si sposta per meno di 48 ore all’estero, ma nel raggio di 60 chilometri dall’abitazione e con mezzo privato non è necessario compilare il formulario digitale di localizzazione.

12) Cosa deve fare chi viaggia all’estero con i figli?
Anche in questo caso le regole variano tra i Paesi. In Spagna i bambini di età inferiore ai 12 anni sono esentati dal test e dalla quarantena. In Francia la soglia si abbassa a 11. A Malta sono esentati quelli che hanno meno di 5 anni. Chi ha un’età compresa tra 5 e 11 anni può entrare nell’isola se i genitori sono vaccinati e se presenta un test molecolare negativo.

13) Non c’è il rischio che il codice QR dell’esito negativo del tampone caricato sull’app finisca per sostituire il codice QR del certificato vaccinale?
No. Per come è stato pensato il sistema ogni tipo di servizio — prima dose, seconda dose, esito del tampone, guarigione dal coronavirus — genera un differente codice QR.

14) Quanto durano i codici?
Il codice QR della seconda dose (o quella unica perché precedentemente infettati) ha una validità di 270 giorni dalla data di somministrazione. La certificazione generata dall’esito negativo del tampone dura 48 ore (a partire dal momento dell’effettuazione del test). Nei casi di guarigione il lasciapassare digitale è valido per 180 giorni.

15) Quali sono i siti web da monitorare?
C’è la piattaforma «Re-open EU» della Commissione europea, creata per favorire la ripresa sicura degli spostamenti in Europa e che contiene le informazioni aggiornate sui singoli Paesi per poter pianificare gli spostamenti. Sul fronte italiano c’è il sito «Viaggiare sicuri» curato dal ministero degli Affari esteri e dall’Unità di crisi della Farnesina. È sempre buona norma controllare in caso di dubbi anche le pagine ufficiali delle ambasciate italiane sparse all’estero.

lberberi@corriere.it