L’estate è quel periodo dell’anno in cui la creatività è più fervida ed è pronta ad accogliere le suggestioni che la stagione, con la sua spensieratezza, può concedere. Nonostante sia. stato un periodo di limiti, dovuto alle restrizioni della pandemia, il porto turistico di Rodi Garganico si riconferma uno dei più grandi attrattori per quanto riguarda il turismo, e non solo nautico. Il Marina di Rodi è infatti pronto a sfoderare un’altra novità, con la presentazione del nuovo gin. Si tratta di un distillato creato esclusivamente con ingredienti della terra garganica, frutto dell’idea di Angelo Mosca, imprenditore di Cagnano Varano con la passione per il beverage, e dello chef Michele Abruzzese. Una novità assolutamente in linea con i tempi e le tendenze del beverage. Si chiama “Istmo”, questa new entry nel panorama dei gin, per ora commercializzato e distribuito da circa un mese nei principali locali di tendenza dell’area garganica, come spiega Mosca. La sua storia è il racconto affascinante della genesi del progetto e della scelta degli ingredienti che lo compongono.
Il prodotto, infatti, nelle intenzioni dei creatori, è fortemente evocativo: richiama il territorio, a partire dal nome, scelto per suggerire quel confine che divide il mare dal lago. “Istmo è un gin che nasce dalla volontà di unire tutti gli elementi caratteristici che il Gargano offre – spiega -. Il gin è sostanzialmente un distillato, in cui sono presenti diverse novità. Agli ingredienti di botanica, come la salicornia, di cui il territorio lagunare lesinese e di Varano sono ricchi, la foglia di fico e il pomodoro secco, si accompagnano elementi classici, come la foglia di limone e la scorza d’arancia, il tutto mixato per gustare il sapore della nostra terra dentro un bicchiere. Abbiamo voluto portare parte del territorio e la suggestione degli odori e dei sapori garganici nel bere”, prosegue l’ideatore del distillato, parlando di un’esperienza che stimola la vista e il gusto. “L’idea è quella di trasmettere nel beverage tutta la diversità di un territorio ricco come il nostro, in modo tale che chi berrà questo gin potrà anche gustare un pezzo di territorio”.
E la bellezza della Montagna del Sole non è solo contenuta nel drink. Il duo Mosca-Abruzzese ha pensato bene di ricreare, attraverso i colori e la forma della bottiglia, l’esperienza e le suggestioni della terra natia. “Abbiamo lavorato molto anche sull’etichetta, su cui sono riportate delle tinte pastello che evocano i colori della natura. Ci sono il verde dei boschi e delle pinete, l’azzurro cristallino del mare e due tonalità di rosa che ricordano i tramonti. Nel nostro prodotto abbiamo voluto far percepire davvero con tutti i sensi l’unicità della terra garganica. Questo gin ha una gradazione di 45 gradi e l’odore del ginepro, benché prevalente, non è mai invasivo, per un prodotto che si presta molto bene alla miscelazione. Negli anni ho maturato diverse esperienze come barman, dedicandomi in particolar modo, agli spirits (i distillati), pertanto assieme al mio socio, Michele Abruzzese, abbiamo pensato di dar vita a questa idea. A distanza di un mese dal lancio sui mercato del primo lotto di produzione, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti. Sono diverse le richieste che ci giungono da vari locali della zona, i cui titolari sono interessati ad abbinare il nostro gin a prodotti gastronomici per serate particolari. Istmo-spiega-, è infatti un gin che si abbina molto bene a piatti di pesce o a dei crostacei. Il nostro si potrebbe definire un gin gastronomico, pensato per essere gustato come drink per aperitivi speciali”, osserva l’ideatore. “Quanto alla distribuzione, Istmo si può trovare al momento in gran parte dei locali della zona di Peschici, Cagnano e San Menaio, in attesa di una distribuzione su larga scala da programmare per settembre – spiega Mosca – raccontando poi del tipo di bottiglia dalla forma arrotondata scelta per contenere il drink”.
“La grafica dell’etichetta è stata curata da mio fratello, di professione architetto. Quanto alla bottiglia, si è pensato di trovarne una tonda che fosse in grado di riprodurre quella rotondità del gusto di un gin beverino, dolce, fresco e stuzzicante al palato”, conclude elencando le caratteristiche organolettiche del drink, primo esempio di gin pairing nel territorio, che abbina il cibo ad un bicchiere di gin.
Claudia Ferrante
l’attacco