CARPINO/ VITA DI MATTEO SALVATORE DI E CON VASCIARELLI E MAROLLA PER LA FESTA DELLA PESATURA DELLE FAVE
Per la festa della pesatura delle fave di Carpino”, presso l’agriturismo “L’Oasi” QUESTA SERA alle ore 20.30, ci sarà lo spettacolo: “Vita di Matteo Salvatore”, di e con Nazario Vasciarelli e Matteo Marolla. A sedici anni dalla scomparsa del grande compositore di Apricena (“Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare”, disse Italo Calvino) un nuovo reading teatrale vuole ripercorrere la vita travagliata e avventurosa di colui che è stato definito l’ultimo cantastorie: Matteo Salvatore.

Classe 1925, rimane uno dei punti di riferimento più vivi del panorama folk italiano. L’infanzia difficile, l’adolescenza, la giovinezza, le disavventure, l’emigrazione, la ricerca della notorietà: le gioie del successo e i fallimenti privati vengono raccontati attraverso un viaggio di riscoperta lirico e appassionato. Un attore, Nazario Vasciarelli ed un musicista, Matteo Marolla, attraverso mezzi volutamente minimali, come la chitarra e le loro voci, “rivisitano” la vita del maestro con canzoni e racconti reinterpretando le sensazioni che Matteo Salvatore donava al pubblico con le sue canzoni e le sue narrazioni istrioniche. La semplicità dell’impianto scenico è stata creata per rendere ancor più forte la carica emotiva che ha sempre caratterizzato questo straordinario personaggio pieno di ombre e sfumature. “La festa della pesatura delle fave di Carpino ci riporta ad un tempo antico e a certi riti popolari per rendere grazie alla terra – ha dichiarato, Matteo Marolla – Insieme a Nazario Vasciarelli abbiamo scelto di raccontare la vita di Matteo Salvatore, che incarna la semplicità, le difficoltà e il bello della storia popolare di Capitanata. Domenica c’immergeremo in un mondo antico, ricordando la vita del maestro tra canzoni e racconti in un bellissimo luogo di Carpino”. Lo spettacolo dura 80 minuti, poi seguirà una cena tipica. “Sotto la spinta di Maria Antonietta Di Viesti e di Michele Cannarozzi, titolari dell’agriturismo ‘L’Oasi’ situato a Carpino, ho deciso di affrontare con un reading teatrale, come già nel 2008 e nel 2014, con più maturità e consapevolezza la rilettura di un mito della mia infanzia – ha evidenziato Nazario Vasciarelli.

Nella casa di mio nonno, come si racconta in questo spettacolo e nella mia precedente kermesse ‘Osteria dei Ricordi’, la figura di Matteo Salvatore era nota, e ascoltati erano i suoi dischi, come ad esempio: ‘Le quattro stagioni del Gargano’, di cui conservo il 33 giri originale. La sua voce mi è sempre stata familiare anche se nella mia infanzia non c’era posto per questo tipo di produzione musicale. Con la maturità è avvenuta la riscoperta del personaggio partendo dalle parole amare di uno dei suoi brani più cantati e conosciuti: ‘Padrone mio’. La durezza delle condizioni.miserevoli delle vite dei braccianti pugliesi è riapparsa nella memoria appena i nuovi poveri provenienti dall’Africa hanno cominciato a farmi riflettere sulla condizione disperata che una parte dell’umanità continua a vivere nei sobborghi e nelle baraccopoli che esistono nel Tavoliere delle Puglie come a Rosarno in Calabria”. Le conclusioni di Vasciarelli: “Non è un caso che inseguo da anni un teatro civile e politico che attingendo molto spesso ai temi delle tradizioni popolari orali, ricerca la strada di una nuova e coraggiosa drammaturgia. Il racconto delle miserie di un ‘passato mai veramente passato’ serve a ricordare le stesse miserie di oggi”.
Beniamino Pascale
l’attacco
