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LE “PERLE” DEL NOSTRO GARGANO: LA MOVIDA A VIESTE E MONTE S. ANGELO. I PARCHEGGI… E PROVATE A PRENOTARVI PER UNA VISITA SPECIALISTICA…

Riceviamo e pubblichiamo….

VIESTE – Avete dormito stanotte? L’esplosione del caldo e la libertà ritrovata dopo il coprifuoco hanno reso impossibile il sonno a Vieste, soprattutto in prossimità del porto turistico, ritrovi e bar. È riesplosa la movida, più feroce e più precoce di prima, Il rischio che stiamo vivendo in questi giorni, al di là dei rischi sanitari indotti dall’assembramento è il contraccolpo anarchico e rissoso che prende in ostaggio le nostre piazze. Chi abita a due passi dal molo del porto turistico sa più di tutti di cosa sto parlando. Il disagio non riguarda solo gli abitanti assediati nelle loro case, gli anziani, gli ammalati in difficoltà di dormire la notte. Non bastava il lockdown, adesso è arrivata la frenesia della movida impazzita, senza soluzione di continuità e senza limiti. Davanti a questa piaga non possiamo solo fare spallucce e rassegnarci nel nome della libertà ritrovata e della comprensione per l’esuberanza giovanile (“sono ragazzi”). Bisogna reagire a questa società ineducata, o maleducata, e reagire nei due soli modi possibili: educando e rieducando da un verso, punendo e ponendo limitazioni perentorie dall’altro. So di esprimere concetti inusuali, considerati ormai astratti, fuori corso. Ma so pure che una società diseducata, in preda all’alcol, al fumo, alla droga, al delirio da bar e da piazzetta, diventa incivile e invivibile. Spacciatori e ubriachi, cori da stadio e risse da pollaio, nel cuore della notte sono il segno di un degrado umano prima che urbano contro cui si deve reagire. Non scambiamo la difesa della libertà o del luogo comune: ora è estate e noi dobbiamo lavorare. Si deve ripristinare il senso del limite, della misura, del rispetto altrui e della città in cui si vive. Non inquinano solo la plastica o i gas di scarico, anche i ragazzi con le loro bottiglie, lattine, fumi, lordure, bestemmie e schiamazzi. È necessario ripristinare il circuito educativo, costi quel che costi; fosse anche un’impresa che rasenta l’impossibile, ma bisogna cimentarsi, provarci. Occorre tornare ai principi elementari dell’educazione, al rispetto per gli altri, per tutti gli altri, per la propria città, le sue strade, le sue chiese, i suoi luoghi d’arte e bellezza, le sue piazze. Non ho paura di usare parole come educazione, autorità, severità, senso del limite; anzi, l’unico timore è che restino solo parole, senza seguito. Con la scusa che ormai non si può far nulla, “non si può tornare indietro”. In positivo si tratta di far riscoprire ai ragazzi la bellezza del giorno, senza imboscarsi nel piacere tenebroso della notte. Non si capisce perché i ragazzi debbano vivere con un altro fuso orario, sfalsato di almeno quattr’ore rispetto agli adulti e alla vita civile. Si possono vivere le proprie esperienze, le proprie amicizie, i propri amori, le proprie consumazioni, semplicemente facendo coincidere il proprio orologio con quello solare e naturale. Cari ragazzi, alla luce del giorno il mondo è più bello, le cose sono più chiare, Restituite la notte ai sogni e ai sonni, alla luna e ai fantasmi.

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MONTE S. ANGELO

È DOVERE DEL SINDACO GARANTIRE UNA SERENA MOVIDA NOTTURNA

Durante l’estate, le città turistiche del Sud, e ovviamente anche Monte Sant’Angelo, si ripopolano. Rientrano gli studenti universitari, ritornano alcuni nuclei familiari che anni fa sono emigrati verso il Nord Italia o l’Europa, giungono numerosi turisti per trascorrere qui da noi le loro vacanze. La mattina si recano al mare, sulle spiagge del Gargano o nei boschi a fare trekking; la sera si fermano sulla montagna. Soprattutto i giovani, legittimamente in cerca di svago e di divertimento, escono da casa, dagli alberghi e dai B&B a tarda ora e si concentrano nella parte alta e nel Centro storico della nostra meravigliosa città. Trascorrono molte ore nei ristoranti, nei bar e nei pub, disperdendosi poi tra le strade dello Junno fino alle prime luci dell’alba. Naturalmente, anche da noi la movida notturna si presenta con una certa vivacità, che deve essere gestita con intelligenza, garantendo il diritto collettivo allo svago e al divertimento.

Tale diritto è il risultato della necessaria mediazione di tre diritti individuali:

· il diritto dei giovani e dei turisti a divertirsi;

· il diritto degli operatori economici a offrire servizi;

· il diritto dei residenti del Centro storico, per lo più anziani, ad un sereno riposo notturno.

Ora, a chi spetta il compito di mediare tra questi tre diritti individuali? Senza dubbio alcuni all’Amministrazione Comunale e in primo luogo al Sindaco, che ha emanato un’apposita ordinanza, la verifica della cui osservanza compete al Corpo dei Vigili Urbani.

Tutto ciò, però, non accade perché, a differenza di altri paesi turistici, da noi il servizio degli agenti della Polizia Municipale termina alle ore 22.00, quando cioè sta per cominciare la movida notturna. Che senso ha, allora, assumere i Vigili estivi, se non vengono impiegati per garantire sicurezza ai turisti e ai giovani e una certa tranquillità ai residenti del Centro storico durante le ore notturne?

Lo schieramento civico “La Rinascita Possibile” invita, pertanto, il Sindaco e il Comandante dei Vigili Urbani a predisporre il servizio fino alle prime luci dell’alba. Solo così si potranno garantire i diritti di tutti coloro che sono coinvolti nella movida notturna, evitando gravi episodi e pericolose contrapposizioni.

La Rinascita Possibile

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VIESTE – Egregio direttore,

fammi il favore di passare questo messaggio al sindaco, al direttore dell’ASL….ecc…

Caro sindaco,

Caro direttore ASL Foggia,

Caro presidente Emiliano,

Caro presidente Mattarella,

se lei necessità di una visita specialistica aspetterebbe 5 mesi?

Michele Palumbo

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Egregio direttore,

ieri sera ho rischiato una rissa. Al parcheggio, mi dicono, adiacente il campo sportivo, ho dovuto scontrarmi circa la modalità del parcheggio. Mancano i cartelli e siccome siamo italiani, più furbi di tutti gli altri, ho dovuto discutere e soprattutto attendere per usufruire dello spazio acquistato alla macchnetta. Ognuno parcheggia come meglio crede…..alzando anche la voce? Un paese come Vieste non può permettersi tanta superficialità. Basterebbe un po’ di accortezza, di sorveglianza, di programmazione… e senso di accoglienza.

Mauro Brogi

Firenze