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CARPINO/ PRESTO UN MONUMENTO PER ANTONIO FACENNA L’ALLEVATORE MORTO NELL’ALLUVIONE DEL 2014

Iniziati i lavori sulla strada provinciale “50” che dalla superstrada porta al paese.

Un monumento per ricor­dare Antonio Facenna, il giovane allevatore di Carpino morto durante l’alluvione del 4 settembre 2014 mentre si recava nella sua azienda per sincerarsi delle condizioni della mandria. Viene realizzato in questi giorni sulla provinciale “50”, poco prima del cen­tro abitato. Sarà impiantato su una ro­tatoria realizzata lungo l’arteria e il mo­numento consisterà in un blocco di pietra con una frattura, a rappresentare la vita spezzata del giovane carpinese. Nasce grazie al contributo di un imprenditore che preferisce rimanere nell’anonimato e che, comunque, ha avuto il plauso della famiglia Facenna e la collaborazione delle istituzioni locali.

È già in moto la macchina organizzativa. Se non ci saranno intralci durante i lavori – che proseguono a buon ritmo – il monu­mento potrebbe essere inaugurato il 4 set­tembre, anniversario della morte del gio­vane cultore del territorio. «È una notizia che ci fa felici – commentano i genitori Giacomo e Dora Facenna – perché per­metterà di mantenere ancora più vivo il ricordo di nostro figlio, il suo amore per il territorio, questa terra, dove era voluto rimanere per continuare il lavoro di suo padre e dei fratelli. Finalmente diventa realtà il progetto reso possibile dall’inter­vento di questo amico che, con il nostro Antonio, ha “allacciato” un rapporto im­materiale ma altrettanto bello». Soddisfatti anche Marco e Bruno, fratelli di Antonio Facenna: a loro il compito – non facile – di continuare la missione del familiare. Antonio Facenna stava rientrando in azienda per accertarsi delle condizioni delle sue vacche podoliche e se pericoli incom­bessero su di loro. Nell’attraversare un corso d’acqua – normalmente in secca – venne trascinato a valle da un’enorme quan­tità di detriti, fango e rami staccatisi dalle pareti del corso d’acqua. Il suo corpo venne ritrovato il giorno dopo nelle acque del lago di Varano ad alcuni chilometri dal luogo della tragedia. Nel suo ricordo è stata realizzata ima masseria didattica nell’azienda di famiglia dove tutto vive e si consuma nel suo nome. Masseria che è anche info point del Gal Gargano e che di recente ha ispirato un importante momento di promozione ter­ritoriale con il “treno della transumanza” voluto da Ferrovie del Gargano e dall’As­sociazione “Rotaie di Puglia.

Ora la realizzazione del monumento af­finché il suo progetto e il suo ricordo non vengano cancellati. Ecco perché si spera che l’inaugurazione del monumento sia anche un momento di sinergia in un territorio dove la tradizione corre su binari diversi.

Antonio D’Amico