“MULTE IMMOTIVATE A CALENELLA”. I TURISTI PREFERISCONO ALTRE LOCALITA’. IL SINDACO DI VICO SEMENTINO: “E’ STATA UNA INIZIATIVA DEL COMANDANTE DELLA MUNICIPALE”
Uno dei paesi più belli, funzionali ed organizzati del Gargano, Vico, rischia di vedere fuggire i turisti per delle apparenti bazzecole. La città dell’amore è apprezzata per la vicinanza alla Foresta Umbra, ma anche e soprattutto al litorale, con la sua frazione di San Menaio e la spiaggetta meravigliosa di Calenella. Ma da qualche giorno questa splendida baia sta vedendo un calo vistoso dei visitatori, che preferisce trascorrere le giornate balneari altrove. In redazione sono giunte numerose lamentele per l’istituzione di un divieto di sosta che scoraggia chiunque volesse raggiungere la baia, soprattutto la spiaggia libera.
Cosa è accaduto? Per arrivare alla spiaggia libera, ma in realtà in tutta la baia, c’è un’unica arteria da percorrere, quella che oltrepassa il passaggio a livello e che porta in spiaggia. Chi volesse usufruire dei due lidi presenti in baia, può utilizzare i parcheggi privati ed acquistare un ticket di circa 15 euro, che comprende posto auto e ombrellone. Se si vuol usufruire delle tre lingue di spiaggia libera, la faccenda si complica, per lo meno da qualche giorno. 11.200 metri di strada erano utilizzati su un solo lato per parcheggiare l’auto, poiché l’ultimo tratto di strada a ridosso della spiaggia può ospitare soltanto 10-12 vetture. Da qualche giorno, tutta questa strada è diventata off limits, perché è stato istituito un divieto di sosta: questo significa multe di 42 euro, ridotte a 29.40 se si salda entro cinque giorni. I primi giorni, gli agenti della polizia municipale hanno fatto strage di automobili in sosta, poi i turisti hanno preferito desistere.
In pratica, un’intera spiaggia per i soli turisti dei lidi e preclusa ai bagnanti che volessero portare da casa sdrai e ombrellone, e sono tantissimi. Abbiamo interpellato il sindaco di Vico, Michele Sementino, che è parso abbastanza stizzito dalla vicenda: “Ho appreso due giorni fa dell’istituzione di questo divieto di sosta che reputo obiettivamente inutile – ha detto il primo cittadino-anche perché cosi i turisti vanno via. Mi ero già espresso col comandante della polizia municipale, non reputavo giusto istituire questo divieto, ma lui ha agito di sua iniziativa. Continuerò ad oppormi”. Quella che dovrebbe essere, dunque, un’operazione concordata col sindaco, pare sia stata frutto di una presa di posizione dei comando di polizia locale, che ha inteso multare i turisti, rei di voler raggiungere una spiaggia senza intralciare il traffico. Una soluzione alternativa sarebbe quella di parcheggiare l’automobile alla stazione ferroviaria di Peschici-Calenella, che però si trova ad un chilometro e mezzo dalla spiaggia da percorrere a piedi e sotto il sole, senza pensare agli ingorghi che impedirebbero il normale flusso di vetture nel piazzale della stazioncina, da cui parte anche il bus di linea per Peschici e Vieste. In realtà i turisti della spiaggia libera erano già stati penalizzati dall’inizio della stagione balneare, vista la totale mancanza dei cassonetti dei rifiuti, o quanto meno dei cestini per conferire l’immondizia che si crea nell’arco di una giornata in spiaggia. Per eliminare l’immondizia, insomma, bisogna chiedere il permesso ai gestori dei lidi attrezzati, che non negano il favore, ma che a loro volta diventano vittime di un disservizio: “Ho già avvisato Velia Ambiente, la società che si occupa di rifiuti a Vico del Gargano – ha risposto il sindaco Sementino – e per questo motivo avvierò una contestazione formale nel caso la situazione non dovesse essere sanata”. Con mancate accortezze come quelle descritte, l’unico risultato che si ottiene è mettere in fuga i turisti, e dopo due anni di crisi Covid non è una mossa azzeccata. Se ci si sposta in paese, poi, ecco un altro disservizio, stavolta non imputabile al Comune né all’Asl, ma comunque un grave problema: un turista (ma dopo un breve sondaggio si è scoperto che la vicenda si verificata diverse volte) che di sabato pomeriggio aveva bisogno di un banale antibiotico ha provato a rivolgersi alle farmacie di Vico, chiuse per turno e che ovviamente non hanno fornito risposte telefoniche. Sulla bacheca di una delle farmacie c’era però il nominativo del collega di turno, un esercizio commerciale nei pressi della villa comunale. Il turista ha raggiunto la farmacia (chiusa), ha chiamato il numero di cellulare affisso in bacheca e si è sentito rispondere che, nonostante fosse di turno, la stessa farmacia non avesse a disposizione nessun medicinale, se non su ordinazione. “Bisogna attendere almeno un giorno”, è la risposta che il villeggiante si è sentito dare. E si tratta di un antibiotico ad ampio spettro, non certo di un medicinale specifico per chissà quale rara malattia. Una farmacia senza farmaci in un paese che d’estate quadruplica il numero di abitanti è un altro disservizio grave che contribuisce ad un passaparola negativo che non può far altro che nuocere all’intero paese e agli esercizi commerciali che invece funzionane bene, come tante altre attività in una cittadina che è punto di riferimento fisso per i garganici e per i villeggianti di tutta Europa.
Piero Russo
l’attacco