Menu Chiudi

SETTEMILA INCIDENTI STRADALI NEL 2020 IN PUGLIA NONOSTANTE IL LOCKDOWN. I SINISTRI SONO TORNATI AD AUMENTARE ANCHE RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE, +1,3%. IN PROVINCIA DI FOGGIA 37 MORTI.

-Una media di 605 incidenti stradali con lesioni al mese, 7.265 in un anno e 160 vittime. Nonostante il Covid e le restrizioni, anche il 2020 ha fatto registrare un numero di sinistri importante: la contrazione di incidenti rispetto al 2019 è stata del 24,9%, ma nei mesi in cui non c’è stato il lockdown a ridurre la circolazione, cioè a gennaio, febbraio, luglio, agosto e settembre, i sinistri sono tornati ad aumentare anche rispetto all’anno precedente, +1,3%. Sono i dati diffusi da Asset, l’Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio. «Ridurre il numero delle vittime e mettere in sicurezza le strade pugliesi – dichiara l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia – rientrano tra le priorità che la Giunta si è prefissata dotandosi di un Centro regionale di monitoraggio per la sicurezza stradale che si prefigge di raccogliere, catalogare e analizzare tutte le informazioni sull’incidentalità delle nostre strade. Dall’attuale rapporto che anche quest’anno l’Asset ha elaborato con competenza e precisione, si evidenzia purtroppo, che il calo della mortalità nel 2020, è stato determinato più dal lockdown che a comportamenti virtuosi».

La maggior parte dei sinistri è stata registrata all’interno dei centri abitati (69,7%), il 29,6% fuori dall’abitato e solo lo 0,7% in autostrada. Tuttavia il più alto numero di vittime si è concentrato fuori dall’abitato (71,2%), seguono i centri urbani (26,3%) e le autostrade (2,5%). Per il 2020 la maglia nera della mortalità spetta all’area metropolitana di Bari con 46 decessi, seguita dalla provincia di Foggia con 37 morti. «Le direttive del Governo e della Regione Puglia prevedono di ridurre del 50% il numero di incidenti e delle vittime della strada entro il 2030 – dichiara Elio Sannicandro, direttore di Asset – mentre entro il 2050, secondo le direttive europee, l’obiettivo prevede di impedire del tutto la mortalità».