“La musica del Gargano è pura magia. Un sud collegato al sud del mondo”: lo dice Eugenio Bennato che a Vieste venerdì scorso ha cantato Serenata alla tarantella. La tarantella garganica è un genere molto particolare, legato e fortemente radicato nel territorio.
Bennato, lei è campano, però ama la Tarantella Garganica. Perchè questo attaccamento viscerale al Gargano e alla sua tarantella?
“La forma musicale che ho scoperto è davvero autentica e nobile. Inoltre penso sempre con viva commozione ai Cantori di Carpino di Andrea Sacco, il grande cantore del Sud. In queste melodie si nota e si percepisce la bellezza struggente dei suoni armoniosi”.
Veniamo al suo legame con questa terra…
“E’ un fatto tipicamente artistico e non solo geografico. Dunque possiamo persino dire culturale, perchè la musica è cultura. Nel Gargano troviamo tecniche musicali evolute e raffinate, qualcosa di realmente magico, vado con la mente alla tarantella con la chitarra battuta ad esempio. Un sud collegato al sud del mondo. Tale tarantella si suddivide in tre gruppi: montanara, radianella e viestesana e prendono i loro nomi da tre località: Monte Sant’Angelo, Rodi e Vieste”.
Quale è il suo rapporto personale col Gargano?
“Non è sicuramente solo turistico, ma prevale 1’elemento musicale. Ovviamente vi è tanta attenzione ai posti e perchè no alle spiagge che sono incantevoli”.
Lei è un estimatore di un altro esponente importante della musica garganica: Matteo Salvatore…
“In effetti è così. E’ figlio di Apricena, grande artista autore di ballate popolari. Un artista di eccellente livello. Sto preparando una canzone in suo onore.