Ci è voluto più di un mese per riempire di contenuto, limare, integrare, perfezionare, rappresentare al meglio le sensibilità e le specificità di tutti i partecipanti e in questi giorni è stata licenziata la versione definitiva della Carta di Calenella. Ispirata alle logiche operative e ai principi stabiliti in via generale all’incontro del 18 giugno nella struttura turistica del Gargano, essa si pone come una sorta di manifesto a guida del cammino dei 100 e più sottoscrittori. Le ragioni dell’impegno sono orientate a tematizzare alcune idee per un’ipotesi di sviluppo sostenibile, formulare proposte che possano fungere da strumento di mobilitazione culturale e civica, riconnettere il territorio garganico, frantumato in logiche municipalistiche; rilanciare una riflessione (convegni, seminari) ferma da più di 25 anni. “Cruciale importanza hanno le economie locali, le dinamiche socio-economiche delle comunità garganiche, che da troppo tempo non sono adeguatamente indagate – si legge in premessa della Carta -. I livelli e gli strumenti di analisi, programmazione e pianificazione in atto da anni sul Gargano (Piani di sviluppo Comunità Montana, Parco, Provincia, Piani urbanistici) non hanno spesso conseguito i risultati sperati e molte volte non sono stati realmente applicati e verificati”.
Segue un capitolo in cui viene indicato il contesto geografico, ambientale, sociale, culturale ed economico e le questioni globali e locali che investono, cornice che introduce l’articolazione dei principi veri e propri tra cui l’impegno nel perseguire la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, la consapevolezza che produzione culturale e scientifica sono un patrimonio di tutti e gli aderenti perseguono l’obiettivo del confronto e della messa a punto di relazioni strutturate con altri analoghi gruppi impegnati in territori diversi, perseguimento del valore dell’integrazione dei saperi relativi a tutti gli ambiti, evitando separazioni e superando contrapposizioni, il valore della sostenibilità dell’agire umano in termini di progresso e di equilibrata crescita non è contrapposto al concetto di sviluppo economico e sociale, il capitale umano, culturale e sociale considerato una ricchezza da preservare e incrementare. A sottolineare una volta di più il carattere non autorefenziale di tutta l’operazione c’è il punto sul rapporto con le istituzioni locali, regionali e i gruppi d’interesse è un fondamentale elemento per generare crescita culturale e possibilità di diffusione delle conoscenze e si sviluppa sempre in prospettiva di collaborazione e di ricerca di miglioramento, indipendentemente dalle posizioni politiche rappresentate. Riparte da qui il cammino della comunità di studiosi, intellettuali, ricercatori, esperti nei più disparati campi di indagine e del mondo delle professioni che vuole mettere competenze e meriti a disposizione del territorio, per affrontare la complessità delle questioni che pongono problemi su piani sempre più interconnessi, che richiedono sempre più l’integrazione di saperi diversi: “E’ la prima volta che in Capitanata si propone un’esperienza simile, noi mettiamo a disposizione il nostro bagaglio di conoscenze ed esperienze, speriamo che qualcuno nè saprà e vorrà cogliere l’utilità e l’importanza – spiega Nello Biscottiche ha raccordato l’idea di partenza alla coesione dei partecipanti Abbiamo da approcciarci ad un quadro di questioni territoriali che hanno una consistente complessità, serve affrontarle con gli strumenti interdisciplinari, il contesto non è più quello con cui ci misuravamo fino a 20,30 anni fa”.
Per Biscotti la Carta rappresenta lo snodo fondamentale utile a costituire una matrice identitaria ed areale condivisa da tutti e nella quale tutti si riconoscono: “Sancito ed ufficializzato questo manifesto adesso il gruppo deve costituirsi ed essere operativo, ma era il primo passo per comunicare al territorio ed alle istituzioni che cosa vogliamo essere e cosa vogliamo proporre”. Non solo una forte accentuazione alla intardisciplinarietà ma anche l’accoglienza di una intergenerazionalità che diventa parte integrante del progetto: “A breve sarà convocata una call organizzativa in cui proveremo a strutturarci per i mesi a venire, ma già è in agenda il primo appuntamento prima della fine dell’anno, nel quale i protagonisti saranno oltre 20 ragazzi appena laureati, tesisti e dottorandi che avranno l’opportunità di raccontarsi e di presentare la loro esperienza di studio e di ricerca – annuncia Biscotti -. E poi stiamo organizzando un lavoro di raccolta per la pubblicazione degli atti della giornata di Calenella, per i tipi di Andrea Pacilli Editore”. In previsione tra le prima intraprese del lavoro del gruppo la stesura dei “libri bianchi” in cui tratteggiare ipotesi di risposte e soluzioni alle questioni del territorio: “Noi puntiamo a creare un’alleanza con le istituzioni, dal Parco del Gargano ai Comuni, nessuna contrapposizione ma, al contrario, ricerca di una cooperazione, di una via praticabile permettere a disposizione meriti e competenze che possono sostenere un’idea diversa e nuova di sviluppo” conclude Biscotti.
DANIELA CORFIATI
l’attacco