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GINO LISA/ OPERAZIONE “CHIAREZZA”. I VERTICI DI ADP SUL FUTURO DELLA SCALO: “I PIANI PROCEDONO, PER I VOLI E’ NECESSARIO UN CAMBIO DI MENTALITA’ DEGLI OPERATORI TURISTICI” (1)

Operazione chiarezza. Potremmo defi­nirlo così il senso del Forum organizza­to dal quotidiano l’Attacco per mettere un punto fermo sull’aeroporto Gino Lisa di Fog­gia, sgomberando il campo da battaglie e ri­vendicazioni che attecchiscono in modo talvol­ta strumentale e che coinvolgono il mondo del­la politica. Lo stato maggiore di Aeroporti di Pu­glia è presente al completo per dimostrare, con tanto di carte alla mano, che sullo scalo di Fog­gia e sulle prospettive future si continua a lavo­rare con celerità.

Stando alle stime il traffico an­nuale medio a pieno regime non sarà superio­re ai 200.000 mila passeggeri secondo una pia­nificazione che riporta come data di scadenza il 2026 che prevede il completamento degli in­terventi individuati dal Piano di Sviluppo Aero- portuale nell’ambito delle zone Z.E.S. Le prin­cipali attività sono in corso e si pensa che la prossima stagione estiva possa davvero dare mettere le ali al Gino Lisa e dare inizio ad una nuova stagione, mettendo a tacere inutili pole­miche.

Il luogo del confronto a più voci, ha visto la presenza del vice presidente di Adp (Aero­porti di Puglia) Antonio Vasile, deidirettore ge­nerale Marco Catamerò, del direttore com­merciale Patrizio Summa, del direttore tecni­co Donato D’Auria e del responsabile della co­municazione Michele Fortunato, incalzati dal­le domande del direttore dell’Attacco, Piero Padello. “La storia dell’aeroporto di Foggia – esordisce il direttore generale Catamerò ripercorrendo a grandi linee il passato – è fatto di una pista sostanzialmente bloccata, con procedure di volo scadute e di un parco fotovoltaico che rappresentava un ostacolo alle attività aeroportuali”.

LE CRITICITÀ INIZIALI

In buona sostanza la pianificazione del territorio fin dal pri­mo momento sembra essere sempre stata ostile alla na­scita di un vero aeroporto. “L’allungamento della pista è stato il primo passaggio fondamentale portato a termine, ma – precisa Catamerò – un aeroporto è dotato di termi­nal, hangar e piazzali per lo stazionamento degli aeromo­bili. L’intervento principale è stato realizzato in poco me­no di un anno, un intervento dalla complessità notevole perché ha previsto espropri, operazioni di bonifica a cau­sa della presenza di ordigni bellici, impianti e una serie di attività con lavori sbloccati a tempi di record”.

“Il nostro pressing – prosegue Catamerò – è stato notevole per effettuare tutti gli interventi necessari che grazie anche alla disponibilità dell’Aeronautica Militare e di Enac ci ha mes­si nelle condizioni di poter operare”. L’aeroporto aperto a luglio scorso si è dotato di attività di endling, ma il dato sco­nosciuto e che salta agli occhi è che ad oggi in quell’aeroporto attraverso Fly Service, operatore del settore, sono atterrati 211 voli di aviazione generale, vale a dire aero­mobili di compagnie private sui quali volano generalmen­te imprenditori o privati”.

Ci si chiede cosa manchi ancora per la piena operatività. Alla domanda risponde sempre Catamerò e il direttore tecnico D’Auria: “Con i residui dei fondi utilizzati per i lavori sulla pista ci stiamo occupando del completamento e della ristrutturazione dei piazzali di sosta attraverso l’investimento di 1 min di euro, una di que­ste aree non è idonea a qualsiasi principio di safety aero­portuale a causa della presenza di un gradino. Ulteriore economia è stata fatta per il terminal che necessita di la­vori di adeguamento sismico. A questo punto abbiamo de­ciso di effettuare un vero e proprio lifting delle strutture do­po 21 anni prevedendo opere di efficientamento energeti­co e di impiantistica per altri 2 milioni”.

LA SICUREZZA

Altro elemento prioritario è la sicu­rezza. Il servizio antincendio è at­tualmente garantito da una socie­tà privata ma si dovrà arrivare mol­to presto alla realizzazione di una caserma dei Vigili del Fuoco se si vorrà garantire piena operatività anche ai voli dei Boeing 737. In un quadro più generale l’area aeroportuale che si estende per circa 100 ettari, oltre ai 25 derivanti dal­l’acquisizione dell’ex Villaggio Az­zurro dell’Aeronautica Militare, è idoneo per ospitare aeromobili fi­no alla quinta categoria, ma il Pia­no di Sviluppo, con annesso studio di impatto ambientale è stato già contrattualizzato con due società, Iride di Roma e Stim di Padova”.

L’investimento complessivo previsto dal Piano è pari a 25 milioni di’euro. Le prospettive sem­brano esserci almeno dal punto di vista strutturale, eppu­re la polemica sul Gino Lisa divampa. Il vice presidente An­tonio Vasile commenta: “Quando apriamo i giornali pren­diamo schiaffi da tutte le parti, ma la cosa bella è che li pren­diamo anche dall’azionista che invece sa perfettamente dove stiamo andando. Le procedure, la progettazione, la pianificazione del futuro – sottolinea Vasile – non sono un elemento scollegato da ciò che leggiamo sul territorio, ma sono attività propedeutiche. Se quelle attività non vengo­no svolte tutto il lavoro diventa inutile”.

Ma a questo pro­cesso di cambiamento si affiancano anche episodi che impongono una seria riflessione. Tra questi ‘incendio divam­pato qualche mese fa all’Interno dell’area perimetrale del­lo scalo, di matrice presumibilmente dolosa, nel quale so­no state date alle fiamme delle stoppie e il furto di due gruppi elet­trogeni.

IL TURISMO SOSPESO

Sul sito internet di Adp nel frattem­po sono stati pubblicati gli avvisi per incentivare le compagnie ae­ree a venire a Foggia. Una risposta concreta a chi chiede l’attivazione di collegamenti con il resto della penisola, compresi coloro che si accontenterebbero di un volo su Milano.

E’ tra gli argomenti più di­battuti sui quali mancano alcuni passaggi fondamentali. I punti do­lenti e le criticità infatti sono tantissimi poiché la sensazio­ne esplicita dei vertici di Adp è che il territorio sia comple­tamente sordo alle sollecitazioni che puntualmente arriva­no: “A Bari – spiega Antonio Vasile – senza che si facesse nulla di particolare, il turismo si è destagionalizzato. Ma c’è una città pronta a riceverli, se noi oggi volessimo andare a fare una vacanza sul Gargano troveremmo le strutture ri­cettive chiuse, se volessimo andare alle Tremiti magari in un ristorante non ne troveremmo neanche uno aperto.

Dobbiamo prepararci ad un cambio di mentalità – sottoli­nea Vasile – l’intero sistema Sarà chiamato a partecipare ad un tavolo di confronto che proporremo a breve e per il quale stiamo già la­vorando con gli altri stakeholder pur di chiarire defi­nitivamente questi aspet­ti. Ritenete davvero che andare a Milano sia una soluzione ?” L’argomento è direttamente connesso agli aspetti commerciali, ai piani di marketing e di promozione territoriale, ma soprattutto alla fattibi­lità di rotte commerciali sul Gino Lisa. Entra nel det­taglio il direttore commer­ciale Summa: “Esistono dei precisi test di sostenibilità che noi effettuiamo, ma in particolar modo la questione chiama in cau­sa le stesse Compagnie aeree.

Se i voli funziona­no noi questo lo sappiamo prima poiché i vettori si muovono facendo analisi di mercato, sanno se un territorio, che non è l’aero­porto, è attrattivo perché ci sono offerte di carattere turistico-alberghiero piuttosto che iniziative che toccano i vari settori dell’economia loca­le. Studiano i flussi e quindi applicando dei modelli econo­mici, attraverso le simulazioni determinano la probabilità che un determinato aereo vada al 50 – 60 % della propria capacità e quale il prezzo più appetibile del biglietto.

Og­gi ci muoviamo in un contesto in cui l’aeroporto più grande della Regione registra il -44% di traffico rispetto al periodo pre-covid. Foggia da questo punto di vi­sta è da considerare una start up ma non ci tiriamo indietro, continuando a simulare e definire ogni dettaglio. Le compagnie si muo­vono con un occhio ai bilanci e al conto economico e in questo mo­mento la situazione non è delle più rosee. Se vedete i passeggeri cresciuti da un punto di vista nu­merico è bene sapere che per averli i prezzi dei biglietti sono sta­ti ridotti in maniera notevole. Le compagnie sono in forte per­dita ma sanno anche che nel 2025 questa situazione tor­nerà alla normalità. In questa fase stanno cercando solo di mantenere e presidiare mercati forti come Milano o Ba­ri e stanno abbassando i prezzi per mantenere quote di mercato”.

Il punto nevralgico è incentrato sulla domanda da parte del territorio, un feedback che a quanto pare non c’è. “In un contesto economico nel quale le imprese si as­sumono dei rischi, queste devono sapere dove hanno maggiori probabilità di vincere e il territorio da questo pun­to di vista diventa determinante”. “I vettori entrano in gioco solo se esiste uno sviluppo dell’incoming. I riempimenti di Ryanair superano il 90% su aeromobili da quasi 240 posti, questo significa che stiamo lavorando per la prossi­ma estate ma dobbiamo porci il problema di come incenti­vare . Il mondo del low cost è stato capace di mettere in com­petizione i territori: per loro Bari così come Valenzia o Ate­ne non fanno differenza, cambia il contesto, ovvero se il territorio è capace di creare forme di forte attrazione”.

Il traffico italiano ha avuto negli ultimi anni un salto di qualità enorme, è raddoppiato perché i vettori sono stati capaci di creare una nuova domanda, il cosiddetto VFR (Visitfriends and relatives), nuove tipologie di viaggio mordi e fuggi che prima non esistevano. “Su Foggia – ci spiegano – c’è un fe­nomeno di immigrazione importantissimo, c’è il turismo re­ligioso, ci sono zone e Comuni dei Monti Dauni che stan­no diventando fortemente attrattivi e poi c’è naturalmente il Gargano”.

IL FEEDBACK DEL TERRITORIO

Non è difficile immaginare, e su questo si sta muovendo Aeroporti di Puglia, che il Gino Lisa di Foggia possa rap­presentare un elemento di forte attrazione per lo sviluppo dell’economia turistica nelle località più gettonate a nord della Puglia. In presenza delle condizioni di massima ope­ratività non si esclude dunque che si possa sviluppare un traffico passeggeri legato principalmente alle rotte del nord-Europa attraverso l’istituzione di voli a carattere sta­gionale in grado di collegare le principali città europee con il Gargano.

E’un modello che le compagnie aeree lowcost mettono in campo in altri aeroporti nazionali sempre che si potenzi il marketing territoriale e che dunque gli operatori turistici locali siano nelle condizioni di “catturare” con le lo­ro offerte turisti provenienti dai Paesi del nord Europa. “Su quello che accade – aggiunge Vasile – siamo ben infor­mati, lo verifichiamo in tempo reale ma il nostro ruolo è da chiarire. La preparazione delle infrastrutture non può es­sere un compito nostro.

Se il territorio non comprende … noi abbiamo da completare le opere in programma e dob­biamo portare avanti il nostro pia­no industriale. Sappiamo che a Foggia deve andarci la Protezio­ne Civile, quella scelta è stata una grande intuizione che ha dato la svolta e che ci consente di poter procedere spediti e di non avere particolari impatti finanziari”. C’è poi il capitolo incentivi: “Le linee guida del Ministero dei Trasporti prevedono che ogni aeroporto debba elaborare una propria policy commerciale. La fase suc­cessiva è quella della negozia­zione attraverso l’analisi di soste­nibilità e il test del Market Economy Operator, un principio sancito dall’Unione europea.

La Regione, l’Ente o chiunque intende sovvenzionare un vo­lo deve dimostrare che i ritorni siano superiori alla spesa”. “Se questo test è superato il volo può essere autorizzato. Sulla scorta dell’intuizione della Regione rispetto alla con­notazione specifica dell’aeroporto di Foggia, questo ha consentito di conseguire la qualifica di SIEG, dunque i co­sti di gestione possono essere sovvenzionati dal pubblico e l’aeroscalo è più competitivo con dei costi di gestione più bassi che consentono ad Adp di proporsi con maggiore aggressività. Sotto questo aspetto il Gino Lisa è privilegiato rispetto all’aeroscalo di Bari e Brindisi poiché dispone di una marcia in più”.

Le attività, stando a quanto riferiscono i vertici della società aeroportuale, viaggiano su binari pa­ralleli: da una parte la realizzazione di strutture che non esi­stevano e dall’altra quella di natura strettamente commer­ciale. “Di contro – fa notare il vice presidente di Adp – l’esta­te scorsa non abbiamo ricevuto neanche una richiesta dai tour operator locali”. “E’ necessario un cambio di mentali­tà per garantire il decollo del Gino Lisa a partire dalla pros­sima stagione estiva”.

“Siamo perfettamente nel rispetto della tabella di marcia per portare a termine gli interventi pianificati ma dobbiamo anche prendere atto che in più oc­casioni i tour operator sono stati sollecitati a reagire con nessuna risposta, ancor meno le richieste da parte di chi opera nel settore del turismo religioso. Purtroppo questo elemento è scoraggiante, deve crescere la maturità per at­trarre turisti”. “Se oggi volessimo far atterrare aerei da 100 posti – conclude Vasile – potremmo farlo ma non c’è anco­ra una richiesta”.

IL RIEPILOGO  DEGLI  INTERVENTI  PREVISTI  NELLA  STAZIONE  AEROPORTUALE

A seguito delle economie rinvenienti dal finan­ziamento posto a carico dei lavori di prolun­gamento della pista di volo è stata avanzata richiesta alla Regione Puglia di utilizzo di somme re­sidue per la realizzazione di ulteriori interventi di manutenzione straordinaria sullo scalo di Foggia:

 a) riqualificazione funzionale dell’aerostazione passeggeri (con adeguamento normativa antisismica, impiantistica ed efficientamento energetico con investimento di circa 2 min di euro);

 b) riqualificazione del piazzale di sosta degli aero­mobili con un investimento di circa 1 min. Lo scalo di Foggia, destinato a centro strategico della Protezione Civile, potrà avere un traffico annua­le medio non superiore a 200.000 passeggeri.

Il 22 febbraio 2021 è avvenuta la consegna del­l’area e dei manufatti dell’ex Villaggio Azzurro dell’Aeronautica Militare che si estende per circa25 et­tari con oltre 15 manufatti da riqualificare attraver­so interventi di manutenzione straordinaria.

IL RIEPILOGO DEGLI INTERVENTI :

Entro il 2022: progettazione della riqualificazione dell’aerostazione passeggeri, riqualificazione del piazzale di sosta aeromobili e redazione del Piano di Sviluppo aeroportuale e studio di Impatto Ambientale; A medio termine (2023-2026) è prevista la realiz­zazione delle opere indicate compresa la realizza­zione di nuovi hangars. A lungo termine si preve­de il completamento degli interventi e delle Zone Z.E.S.

Onofrio D’Alesio

l’attacco