Menu Chiudi

“SPIAGGE A GARA ENTRO IL 2023”, IL CONSIGLIO DI STATO DEMOLISCE LA VALIDITÀ DELLE CONCESSIONI BALNEARI (2) – CAPACCHIONE (SIB-CONFCOMMERCIO): “QUESTA SENTENZA APPARE SCONCERTANTE PRIMA ANCORA CHE SCONVOLGENTE”

La sentenza con cui il Consiglio di Stato ha dichiarato l’invalidità della proroga al 2033 delle concessioni balneari, imponendo di riassegnarle tramite gara entro massimo due anni, ha scatenato una pioggia di commenti da parte di associazioni di categoria ed esponenti politici. Le sigle che rappresentano gli imprenditori del settore hanno espresso una ferma condanna nei confronti della pronuncia, mentre dai partiti sono arrivate le critiche di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, la soddisfazione del Movimento 5 Stelle e l’invito del Partito democratico a mettersi subito al lavoro per riformare il settore.

Antonio Capacchione (presidente Sib-Confcommercio): «Ci riserviamo di leggere con la dovuta attenzione e deferenza le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime, all’esito della quale decideremo le iniziative da intraprendere per la tutela di decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori oggi gettate nell’angoscia più totale per la prospettiva di perdere il lavoro e i loro averi. Immediatamente non possiamo però non registrare che questa sentenza appare sconcertante prima ancora che sconvolgente perché si discosta da consolidati orientamenti giurisprudenziali, anche costituzionali, a tutela della proprietà aziendale, del lavoro e della certezza del diritto. È persino imbarazzante non tanto perché è una sorta di “messa in mora” del legislatore chiamato disciplinare le gare con modalità da essa stessa stabilite, quanto per la sua lampante contraddittorietà: infatti il Consiglio di Stato afferma la contrarietà al diritto europeo delle proroghe disposte dal legislatore e dalla pubblica amministrazione in quanto “automatiche e generalizzate” e nel contempo stabilisce una proroga altrettanto automatica e generalizzata, però solo di due anni! In definitiva rivendica a sè ciò che, invece, non consente agli altri poteri dello Stato. Per cui alle proroghe del legislatore e dei Comuni adesso abbiamo anche quella dei giudici! Come abbiamo sempre affermato, spetta al legislatore e non ai giudici trovare il giusto bilanciamento fra la tutela della concorrenza e quella dei diritti fondamentali dei concessionari che con questa sentenza sembrano essere stati calpestati. È tempo che ciò avvenga».

(fonte: MondoBalneare.com)