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VIESTE/ MARE GARGANUM, IL PROGETTO PER SENSIBILIZZARE E VALORIZZARE L’ECOSISTEMA MARINO E COSTIERO

Coinvolti gli istituti scolastici per costruire attraverso la formazione e l’informazione comportamenti che tutelino e salvaguardino il territorio

Parte il progetto “Mare Garganum”, per la promozione e la sensibilizzazione del territorio, con un occhio mirato sul­la salvaguardia delle aree di interesse eco­logico e paesaggistico. Lo scopo è impara­re ad usare correttamente le risorse naturali, imparando a rispettare gli ecosistemi co­stieri e marini.

L’iniziativa è rivolta agli Istitu­ti Scolastici, per imparare a conoscere gli ecosistemi in oggetto, le criticità a cui sono sottoposti e la tutela della biodiversità. La cura delle spiagge viestane, accompagnate da momenti di didattica per una corretta ge­stione sostenibile delle stesse spiagge. Coinvolti anche gli operatori della pesca e area portuale, operatori degli stabilimenti balneari, categorie lavorative della fascia costiera, con cui saranno condivise attività di informazione formazione online. Il pro­getto si rivolge anche ai cittadini, ai fruitori delle spiagge e ai turisti.

E’ patrocinato dal Comune di Vieste, con la collaborazione del­l’Ufficio Circondariale Marittimo, la Polizia locale, le associazioni di tutela ambientale locale e i Carabinieri Forestali.

“La passione, l’amore e l’intenzione di con­tribuire alla salvaguardia del territorio ci so­no – spiega a Pasquale Del Giudi­ce, Presidente Italia Nostra sezione di Vie­ste -. Il progetto mi è stato sottoposto da una mia iscritta, l’abbiamo revisionato più volte. Nato anche dalla collaborazione con il grup­po GEV, Guardie Ecologiche Volontarie di Capitanata.

La scorsa estate siamo stati in Comune per comprendere il gradimento o meno dell’amministrazione. Abbiamo parla­to sia con il vicesindaco Rossella Falcone sia con l’assessore all’ambiente Vincenzo Ascoli. Hanno aderito a questa iniziativa, che può essere importante anche per il pros­simo futuro per la bandiera blu”.

Tra i punti del progetto quello di informare i bagnanti delle difficoltà che si riversano sul territorio quando mozziconi di sigarette, og­getti di plastica e altre rifiuti vengono ab­bandonati sulle spiagge e nel mare. Un la­voro che deve partire dai ragazzi, per que­sto la presenza nelle scuole, affinché si pos­sa informare i giovani delle criticità cui è sot­toposta la biodiversità locale al fine di argi­nare i danni all’ambiente e alla fauna.

“Siamo pronti per partire – prosegue -. Ho mandato una pec agli isti­tuti scolastici per spiegare come si svolge­ranno gli incontri”. Aggiunge sull’importan­za di questi progetti sul territorio: “Un pro­cesso di sensibilizzazione, che aumenta nel momento in cui c’è consapevolezza nei comportamenti che si hanno.

Facendo emergere i risultati dei comportamenti poco sensibili e rispettosi nei confronti della flora e della fauna. Stiamo coinvolgendo anche la Capitaneria di Porto, che ha accettato di col­laborare e partecipare attivamente agli in­contri nelle scuole.

Il messaggio è rivolto an­che all’amministrazione, in quanto è da tem­po che diciamo all’amministrazione che l’at­tività che svolgono puntualmente, pensan­do di far bene, della pulizia degli arenili è ottima, ma non va fatta con i mezzi meccanici che portano via di tutto. C’è poi il problemi annoso dello spiaggiamento delle plastiche L’altro giorno, con una mareggiata, ce n’erano quintali”.

Problemi che interessano un solo Comune ma che coinvolgono anche quelli limitrofi. Si pensa, in futuro, di allargare il progetto ai Comuni del litorale.

“Il territorio è nostro, ma se vogliamo che cresca in sintonia con la bellezza e la salvaguardia, bisogna fare qualcosa, perché si è capito che non succede niente per caso certi comportamenti vanno suggeriti – commenta il Presidente -.

Abbiamo pensato di mettere a frutto le nostre competenze professionali rivolgendoci al mondo della scuola, l’altra associazione, le Giacche Verdi, molto operativa. Loro puntualmente vanno sulle spiagge e anche attraverso immersioni rimuovono materialmente i retini e le reste soprattutto. Le associazioni devono avere questa prerogativa: collaborare tra di loro. La cosa più bella è di aprirsi ad altre esperienze e mettere assieme i risultati”.

silvia guerrieri

l’attacco