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CORRUZIONE/ 6 ARRESTI IN PUGLIA, INDAGATI DIRIGENTI REGIONE. TRUFFA E CORRUZIONE PER EROGAZIONI IN AGRICOLTURA, SEQUESTRI

La Guardia di Finanza di Bari ha arrestato sei persone, una in carcere e 5 agli arresti domiciliari, e sequestrato beni per 2 milioni di euro nei confronti di 4 imprese, nell’ambito della indagine “Radici” su presunte corruzione e truffa ai danni della Regione Puglia.

Gli indagati sono complessivamente 21, Terremoto in Puglia nel mondo delle erogazioni pubbliche al settore agricolo-forestale. L’operazione “Radici” ha acceso i riflettori soprattutto sulla provincia di Foggia dove risultano coinvolti ben 10 imprenditori, molti nell’area del Gargano Nord, zona Peschici. Arresti domiciliari per gli imprenditori Matteo Fasanella, Nunzio Nargiso, Nicola Biscotti, Francesco Nasuti e per il consulente agronomo Antonio Simone. Nei guai anche Lorenzo Mazzini, funzionario del dipartimento Agricoltura della Regione in servizio alla sezione di Foggia.

L’uomo è finito in carcere nell’inchiesta sulle presunte truffe nell’erogazione di fondi pubblici. Disposto, inoltre, il sequestro preventivo di 1,1 milioni nei confronti del consorzio agroforestale Biase Fasanella, 255mila euro ad Agri Verde di Nunzio Nargiso, 332mila euro a Cala Lunga, 100mila a cooperativa Tenuta Umbra. In totale sono 21 le persone indagate a vario titolo per concussione, corruzione e truffa.

Il provvedimento cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico degli indagati, a vario titolo, per i reati di tentata concussione, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche commessi a Bari e in provincia di Foggia nel periodo 2012-2020. Sono, complessivamente, 21 le persone indagate, di cui 3 pubblici ufficiali (tra dirigenti e funzionari) della Regione Puglia, 10 imprenditori operanti nel settore agricolo-forestale in provincia di Foggia e 8 consulenti agronomi. Maggiori dettagli in mattinata nel corso di una conferenza stampa indetta dal procuratore aggiunto di Bari, Alessio Coccioli.