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VACCINI TANTI ANNUNCI PER NULLA. MANCANO LE PASSWORD, NIENTE DOSI IN FARMACIA

Sui tamponi antiCovid nelle farmacie pugliesi, anche tra i piccoli al di sotto dei 12 anni, i numeri sono da record. Ma ancora neanche l’ombra della somministrazione dei vaccini contro il coronavirus. Doveva essere questa la settimana decisiva, dopo mesi di annunci e rinvii, per poter essere vaccinati, e non solo prenotare il siero antiCovid anche in farmacia, come avviene d’altronde da tempo in altre regioni italiane.

L’accordo quadro nazionale fra Governo, Regioni e Province autonome, Federfarma e Assofarm, è stato firmato a marzo scorso. Da allora ci sono voluti 4 mesi in giunta regionale per approvare una delibera nel merito (il 29 luglio scorso) e altri 4 perché si arrivasse ad oggi, cioè a far dialogare i sistemi informatici.

Ma sul Portale della Salute non c’è ancora nessun elenco delle farmacie aderenti al progetto, sino alla settimana scorsa secondo Federfarma Puglia, poco più di 200. L’elenco dovrebbe essere «a disposizione per la consultazione da parte dei singoli cittadini», come è messo nero su bianco nel disciplinare tecnico allegato alla delibera del governo regionale.

Per essere pronte, «le farmacie lo sono», racconta la farmacista barese Anna Attolico, che aggiunge: «Senza le farmacie si sarebbe fermato il mondo del lavoro, considerata la mole di tamponi che effettuiamo, almeno 50 al giorno», dice la farmacista riferendosi ai test per ottenere il green pass senza vaccinazione. I lavoratori non immunizzati devono fare un tampone ogni 48 ore.

«Anche i bambini – specifica Attolico – per poter essere riammessi a scuola dopo tre giorni di assenza sono costretti a fare il test. E sono sempre di più, considerata la stagione tipica delle malattie da raffreddamento». La farmacista spiega di essersi già organizzata da un punto di vista operativo.

«Effettueremo le somministrazioni a farmacia chiusa – dice – il sabato pomeriggio e anche la domenica mattina per andare incontro alle esigenze dei cittadini». Sarebbe una buona notizia, considerato che al momento gli hub vaccinali la domenica sono chiusi.

Sul punto, a saltare sulla sedia è il presidente della commissione regionale al Bilancio, Fabiano Amati. «Adesso sono davvero preoccupato e allibito – dice – oggi (ieri, ndr) il fisico Battiston ha dichiarato che se si ammalasse una percentuale tra il 5 e il 10% dei 7 milioni di non vaccinati il sistema sanitario italiano sarebbe in ginocchio, non reggerebbe. E in Puglia, mentre l’Olanda fa scattare il lockdown, di domenica vacciniamo solo 40 persone. Così ci schiantiamo contro il virus. Di nuovo», conclude Amati.

La farmacista Anna Attolico conferma che «c’è molta aspettativa, sono in tanti a chiederci se c’è possibilità di ricevere il vaccino, soprattutto per quanto riguarda il richiamo. Ma al momento non possiamo ancora soddisfare le richieste». Il perché è presto detto. Per poter somministrare i vaccini i farmacisti devono accedere a quattro portali regionali (Edotto, Goopen Care, Giava e Valore, la piattaforma della Protezione civile), ma per poterlo fare devono essere in possesso, dopo naturalmente essersi registrati, aderendo all’iniziativa, delle credenziali specifiche. Il punto sembra essere questo. Diverse farmacie non hanno ancora ricevuto le credenziali. Altre solo in parte.