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IL PIANO DEL MINISTRO LAMORGESE CONTRO LA MAFIA FOGGIANA

Cittadella della sicurezza a San Severo, videosorveglianza all’avanguardia sia a Foggia che a San Severo ed altri interventi strutturali come il potenziamento degli organici delle forze di polizia. Arriveranno, come preannunciato, 50 nuovi poliziotti in Questura.

Questo, in sintesi, l’esito del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dalla ministra Luciana Lamorgese, giunta in Prefettura per un vertice con le autorità locali e i massimi rappresentanti della Dda di Bari e della Dna di Roma.

Al comitato hanno preso parte il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, i magistrati della Dda di Bari e della Procura di Foggia, il capo della Polizia, Lamberto Giannini, i comandanti generali di Carabinieri e Guardia di Finanza e il commissario straordinario Antiracket, Giovanna Cagliostro. In seguito è stata presentato l’associazione Antiracket dedicata ai fratelli Luciani, uccisi nella strage di mafia del 9 agosto 2017 a San Marco in Lamis.

“In questi ultimi anni sono stati centrati numerosi risultati importanti sul piano repressivo. Ben 400 misure cautelari al termine di complesse indagini – ha ricordato la ministra -. Inoltre, sono stati confiscati patrimoni ingenti per circa 30 milioni di euro. Oggi lo Stato fa sentire la sua presenza in maniera forte, decisa e compatta attraverso risorse aggiuntive e l’ampliamento degli organici”.

L’appello di Tano Grasso

“Rafforzare presidi di legalità significa in particolare rivolgersi alla città e agli operatori economici per assumersi una responsabilità. Il senso di questa iniziativa è la conferma dell’impegno dello Stato, la necessità che ci sia un nuovo impegno da parte della società civile e in particolare dal mondo imprenditoriale.

Questa è la sfida che inizia oggi». Lo ha detto Tano Grasso presidente onorario della Federazione associazioni Antiracket italiane a Foggia dove sta partecipando ad un incontro con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

“L’istituzione – ha aggiunto Grasso – è fondamentale per incoraggiare i nostri colleghi a denunciare perché tutto qui è il problema. Come si aiuta? Evitando intanto di restare da soli”.

Zito (associazione antiracket): denunce difficili se lasciati soli

“La denuncia è difficile se restiamo soli. Penso alla mia esperienza: probabilmente in quel momento ero solo e non bisogna essere soli. Ho avuto la fortuna di conoscere da lì a poco Tano Grasso che mi ha coinvolto nella Fai”.

Lo ha detto Alessandro Zito il presidente della neo associazione antiracket che sarà presentata questa mattina in prefettura a Foggia alla presenza della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Zito è un imprenditore foggiano vittima anche lui di intimidazioni nel 2014 che lo costrinsero a cambiare città.

“Questa – ha proseguito Zito- è una associazione che non ti fa sentire più solo. Non ho ancora incontrato le vittime delle bombe dei giorni scorsi perché penso sia prematuro. Stanno vivendo un momento particolare della loro vita e bisogna lasciarli un attimo sereni. Nei prossimi giorni avremo il modo di vederci, parlarci e coinvolgerli”.