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PESCHICI/ COMUNE NELLA BUFERA PER PROCURATI ATTI FALSI

 Nelle 71 pagine dell’ordinanza della Gip del Tribunale di Foggia Maria­luisa Bencivenga c’è il sistema sco­perchiato dalla Guardia di Finanza nel Co­mune di Peschici. Sono ai domiciliari l’ormai dirigente dell’Ufficio tecnico, l’architetto Massimo d’Adduzio, in pensione da pochi mesi (il quale è stato anche ad interim re­sponsabile dei Settori Ambiente, Patrimo­nio e Demanio), e Giuseppe Mastromatteo, responsabile del Servizio Demanio marittimo. Peri restanti 6 indagati è stata ap­plicata la misura interdittiva, per la durata di 12 mesi: dai pubblici uffici o pubblici servizi per il dirigente comunale Luigi Forte, re­sponsabile del Settore Affari generali, e l’istruttore tecnico del Settore Ambiente Do­menico Martino; dalla possibilità di con­trarre con la p.a. per gli imprenditori Dome­nico Salvatore Mastromatteo (fratello del funzionario comunale Giuseppe) e Leo­nardo Lagrande; dall’esercizio della libera professione per gli avvocati e coniugi Raf­faele Sciscio e Maria Pia De Nittis.

Il dirigente d’Adduzio, Giuseppe Mastro­matteo e Martino sono accusati di falsifica­to il verbale di commissione di gara avente ad oggetto il bando per l’assegnazione di una concessione demaniale marittima con finalità turistico ricreativa in ambito portua­le. Hanno attestato falsamente che la com­missione (composta da loro tre) si era riuni­ta il 29 luglio 2020. “In realtà, la commissio­ne non si era affatto riunita e il verbale veni­va formato il4gennaio 2021 (e, pertanto, re­trodatato)”, afferma il Gip.

Inoltre, Mastromatteo a maggio scorso avrebbe formato un atto pubblico ideologi­camente falso con il quale si concedeva al­la società Porto di mare sas di Martella Vit­toria & C. il permesso di occupare un’area demaniale marittima di 278,43 mq, situata sull’arenile compreso nell’area portuale di Peschici. Mastromatteo ha attestato che la commissione tecnica aveva verificato “cor­rispondenza, requisiti, validità e conformità all’alt 6 del bando” dell’offerta presentata dall’impresa. “Attestazione risultata falsa: la commissione tecnica non si era mai riunita e, pertanto, non vi era stata alcuna valuta­zione in ordine all’offerta’’, sottolinea il Gip. La terza contestazione riguardante d’Addu­zio, Mastromatteo e Martino riguarda il fat­to che, tra gennaio e maggio 2021, “in viola­zione della legge regionale (disposizioni che impongono che il rilascio di concessio­ni demaniali di competenza comunale av­venga all’esito di selezione del beneficiario effettuata attraverso procedura a evidenza pubblica, mediante pubblicazione di un bando), intenzionalmente procuravano alla Porto di mare sas” (esercente l’attività di af­fittacamere, case vacanze, B&B e residen­ce e riconducibile a Memo Afferrante, con­sigliere di opposizione ed ex candidato sin­daco) “l’ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nell’ottenere, senza partecipa­re alla prescritta procedura a evidenza pub­blica, la concessione demaniale, con con­seguente facoltà di occupare la relativa area demaniale a scopo turistico-ricreati- vo”. In particolare, “rilasciavano la conces­sione demaniale nonostante la società (di­venuta) concessionaria: non avesse pre­sentato la domanda nei termini e con le mo­dalità di cui al bando pubblicato a luglio 2020; non avesse di conseguenza rispetta­to i requisiti previsti dal bando a pena di esclusione”. Il rilascio della concessione, Inoltre, “avvenivasenza alcuna valutazione in ordine alla sussistenza dei requisiti legittimanti il rilascio, atteso che la commissione tecnica non si era mai riunita”.

C’è poi la parte dell’indagine relativa a Do­menico Salvatore Mastromatteo e Leonar­do Lagrande, i quali con mezzi fraudolenti avrebbero turbato la gara pubblica con pro­cedura negoziata da circa 100mila euro avente ad oggetto l’affidamento degli inter­venti di riqualificazione urbana dell’area in Via Generale Dalla Chiesa, avviata a di­cembre 2019.

Per partecipare alla gara e aggiudicarsene i lavori, i due imprenditori presentarono alla Stazione appaltante Comune di Peschici unitamente alla offerta un contratto di avvalimento stipulato con la Nikante Costruzioni srl, “materialmente falso nella parte in cui ri­portava la apocrifa sottoscrizione riferibile alla legale rappresentante e connotato da simulazione assoluta”.

E “tale contratto di avvalimento risultava in­dispensabile per partecipare e aggiudicar­si la gara pubblica”. Il dirigente UTC d’Adduzio avrebbe “intenzionalmente procurato alla Coop Service l’ingiusto vantaggio patri­moniale consistente nell’aggiudicarsi i lavo­ri e nel poter realizzare i lavori oggetto della procedura, senza incorrere nella rescissio­ne del contratto obbligatoriamente prevista dalla legge”. Rescissione che sarebbe sta­ta inevitabile, poiché Nikante non aveva mai svolto le prestazioni oggetto del contratto. C’è infine il sodalizio tra i due leghisti Forte e Sciscio, il primo segretario cittadino del partito a Peschici e il secondo vicesindaco di Vico del Gargano (nonché amico del sin­daco peschiciano Franco Tavaglione).

I due avrebbero formato atti pubblici ideolo­gicamente falsi nella parte in cui attestava­no la insussistenza di cause di conflitto di in­teresse dell’avvocato Sciscio col Comune di Peschici. Forte sottoscrisse da giugno 2018 a marzo 2021 una lunghissima serie di determine con cui conferì all’avvocato (e compagno di partito) gli incarichi professio­nali per la difesa del Comune di Peschici in contenziosi di natura civilistica e ammini­strativa. Sciscio ogni volta attestava di non essere in conflitto di interesse con il Comu­ne di Peschici, “vale a dire non avere in cor­so incarichi per la rappresentanza e la dife­sa, in azioni giudiziarie e stragiudiziali, con­tro il Comune di Peschici né personalmen­te né tramite propri procuratoli e/o collabo­ratori di studio”. Una circostanza, a detta del Gip, “della cui falsità Forte era pienamente a conoscenza”. Il riferimento è al patrocinio di Sciscio (e, comunque, dello studio legale Sciscio – De Nittis) in favore della Eurotouring spa contro il Comune di Peschici, in contenziosi amministrativi davanti al TAR Puglia.

Dal 2017 al 2018 Forte conferì incarichi le­gali anche all’awocato Maria Pia De Nittis, moglie e collega di studio di Sciscio. Anche in tal caso in situazione di conflitto di inte­resse. In totale si parla di ben 41 incarichi le­gali per oltre 130mila euro ai due avvocati.

Lucia Piemontese

l’attacco