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S. MARCO IN LAMIS/ SI RIACCENDONO LE FRACCHIE: GRANDI TORCE INFUOCATE PER IL VENERDÌ SANTO

Fiat lux. Dopo due anni di buio causati dalla pandemia, il 15 aprile si riaccendono più vivi che mai i fuochi delle Fracchie di San Marco in Lamis, la città dei due conventi al centro della Via Francigena del Sud e nel cuore del Parco Nazionale del Gargano; le grandi torce infuocate della Processione del Venerdì Santo sono fra i riti più caratteristici della settimana Santa in Puglia, una regione che, nei sapori e colori primaverili, offre un’esperienza davvero suggestiva e coinvolgente nel periodo pasquale. E quest’anno, a precedere la spettacolare processione del Venerdì, nella serata di Giovedì 14 aprile sarà una testimonial d’eccezione, Violante Placido, accompagnata dall’Ensamble “Suoni del Sud”, a raccontare le Fracchie con un reading teatrale (“Ti racconto le Fracchie”- ore 20 in Piazza Madonna delle Grazie, Arco di Saracino).

Le Fracchie, che sono fuochi di primavera ,legate ai riti della Settimana santa, sono di varie dimensioni – le più grandi arrivano a sfiorare i 10-12 metri di lunghezza, con una bocca dal diametro di circa 2 metri – e nel pomeriggio del Venerdì Santo sono trainate fino alla consunzione da numerosi “fracchisti”, giovani e adulti di ogni età, con il caratteristico camice di tela blu scelto dalla allora nascente Confraternita nel 1749. Sono costituite da un tronco tagliato longitudinalmente e riempito di rami, sterpi, schegge di legno e frasche, fino a realizzare un falò di forma conica appoggiato su appositi carrelli di ferro. Le origini di questo rito risalgono ai primi del XVIII secolo, epoca della edificazione della Chiesa dell’Addolorata, posta lontana dal centro abitato.

Le Fracchie hanno dunque la funzione di illuminare il percorso della Madonna Addolorata di San Marco in Lamis, così come avevano un’utilità pratica fin dall’antichità per muoversi nel buio della notte; furono utilizzate infatti fino agli inizi del Novecento quando in paese vennero montati i primi lampioni pubblici. Dalla seconda metà del novecento a tutt’oggi la processione delle fracchie è diventata sempre più, per i suoi attori, una gara di abilità e coraggio che li vede impegnati, dai mesi precedenti alla processione, nella costruzione della fracchia più grandiosa e più bella e che brucia meglio. Tutto è cominciato nel 1925, quando una ricca proprietaria di San Marco, donna Michelina Gravina, fece costruire in segno di grande devozione dai suoi garzoni una maestosa fracchia, che per la sua mole non poteva essere portata a mano e quindi venne montata su delle ruote di carro. Da quell’anno si iniziò a realizzare fracchie su ruote. Il rito delle Fracchie, che quest’anno si arricchisce di un più ampio programma di eventi organizzati dal Comune di San Marco in Lamis, dalla Regione Puglia e dall’Ente Parco Nazionale del Gargano, è riconosciuto nel nucleo della “Rete dei Fuochi di Puglia”, insieme a I Fanòve di Castellana Grotte e alla Fòcara di Novoli che si svolgono a gennaio; la tradizione dei falò è fortemente sentita in Puglia e festeggiata da ogni paese in modo unico.

“Le Fracchie sono simbolo di luce, calore e speranza, ispirano fiducia e rassicurazione, ti fanno sentire a casa– spiega il Sindaco Michele Merla – È l’augurio di un mondo migliore ai tempi della ripartenza post pandemica e di una guerra che miete vittime innocenti”. “Finalmente quest’anno la Puglia può tornare a vivere e a far vivere i riti della Settimana in Puglia, unici al mondo nel loro genere per devozione, storia, cultura e suggestione emotiva – dichiara il VicePresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese “Il Parco si fonda su un ecosistema di peculiarità e di eccellenze antropologiche, oltre che naturali – aggiunge il Presidente del Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza –.Dalla tradizione delle Fracchie possiamo attingere uno degli elementi più importanti e fondativi della cultura del Gargano e della sua Aree Protetta”.