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BANDIERE BLU PUGLIA, LOPANE: «MA IL MARE NON BASTA. ORA CICLOTURISMO E ARTE». L’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO: «ORA LAVORIAMO A UNA NUOVA LEGGE DI SETTORE»

Allora spieghi perché.

«Nella nostra strategia definita “Puglia 365”, fin dal 2016, indichiamo l’obiettivo di far aumentare gli stranieri e attirare i turisti al di fuori del periodo estivo. Stiamo aggiornando il Piano – arriverà in autunno – proprio per aumentare il processo di internazionalizzazione e destagionalizzazione. Abbiamo avviato una campagna di ascolto che si concluderà a luglio: abbiamo bisogno di confrontarci con gli operatori anche alla luce della crisi internazionale e dei rincari delle materie prime che stanno mettendo in difficoltà tutte le imprese, anche quelle del turismo».

Su quali fattori punterà la strategia pugliese?

«Sui prodotti legati alla sostenibilità, come previsto anche dalla strategia ministeriale. Significa puntare sui cammini, esperienze che attirano flussi crescenti di visitatori. Abbiamo la via Francigena, il cammino materano, la via Appia, la via Traiana: un filone importante. Un altro prodotto è quello del viaggio in bicicletta. Anche per il cicloturismo occorrerà sistemare una serie di percorsi già esistenti e dotare le ciclovie di servizi vari: guide, accoglienza, assistenza. Poi va ricordata l’esperienza del turismo en plein air. Tutti comparti, come mostrano gli altri Paesi, dalla forte potenzialità».

A cosa allude?

«L’Italia ha circa duemila piazzole per i camper, la Francia il doppio: dobbiamo recuperare la distanza. Il cicloturismo sviluppa in Italia 5 miliardi di fatturato, in Germania quattro volte tanto. Ci faremo aiutare dal neonato Fondo unico per il turismo, istituito di recente dal ministero. E non è finita qui. Ci sono da potenziare le visite alle città d’arte e l’enogastronomia, il secondo motivo per cui si decide di venire in Puglia. In questo senso abbiamo cominciato da poco un giro negli istituti alberghieri, assieme all’associazione Identità Golose, per continuare a diffondere il tema della gastronomia come prodotto anche turistico».

I sindaci devono fare la loro parte, penso alle ciclovie da allestire.

«È vero ma va detto pure che sono diventati sensibili al cicloturismo. A novembre 26 sindaci hanno stipulato un patto di collaborazione. Ora quei sindaci sono diventati più di 80 e collaborano tra loro».

Quali strumenti la Regione vuole mettere in campo?

«Ce ne sono di nuovi in arrivo, ma va dato atto di quello che è stato fatto finora. Penso a due strumenti, quelli definitivi Pia Turismo e Titolo II (capo sesto). Meccanismi di incentivazione che dal 2014 ad oggi hanno portato a 1.500 richieste di incentivi: hanno sviluppato investimenti per oltre 1.200 milioni di euro, 500 concessi dalla Regione, il resto messo dai privati. Hanno portato quattromila nuovi posti di lavoro e novemila posti letto».

E per il futuro? Ha in mente nuove iniziative?

«Una nuova legge per inquadrare in un unico testo tutte le norme che negli anni si sono stratificate. Penso alla classificazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere o alle professioni (come guide e direttori d’agenzia di viaggio). Ma non solo questo».

Cos’altro ci sarà?

«Una nuova classificazione degli ambiti territoriali e dei sub ambiti, da quelli tradizionali ai nuovi da individuarsi: penso all’Alta Murgia, alla Terra delle Gravine e del primitivo, al territorio a Nord di Bari (con le tracce di Federico II). Per ogni ambito dovrà essere creata una struttura organizzativa di accoglienza: in gergo tecnico Dmo (destination management organization). Presto avvieremo le consultazioni».

Quali previsioni per la prossima estate?

«Sebbene condizionata dalla pandemia e dalla situazione internazionale, sarà un’ottima annata: lo annunciano i ponti di aprile che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Stiamo tornando ai numeri del 2019, prima della pandemia».

L’ombrellone non basta. Perché la Puglia cresca ancora nel turismo («comparto che vale il 13% del Pil regionale») occorre battere nuove strade: quelle del cicloturismo, delle città d’arte, della gastronomia di qualità («il secondo motivo per i quali si viene in Puglia»). Lo pensa Gianfranco Lopane, assessore regionale al Turismo da poco più di tre mesi.

Le 18 bandiere blu assegnate alle spiagge pugliesi sono importanti ma non bastano. È d’accordo?

«Assolutamente sì. Ha ragione il presidente Emiliano quando dice che il mare è la nostra più grande risorsa e il nostro principale prodotto turistico: le 18 bandiere ci incoraggiano in tal senso. Ma, è vero, questo non basta».

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