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COLDIRETTI/ IN PUGLIA 100MILA ETTARI PRONTI PER IL GRANO. LASCIATI INCOLTI PER INSUFFICIENTE REDDITIVITÀ

Un importante contributo all’aumento della produzione del grano, secondo Coldiretti, potrebbe darlo la Puglia metten­do a coltura oltre 100 mila etta­ri di terreni lasciati incolti per insufficiente redditività’, danni causati dalla fauna selvatica e a causa della siccità’.

L’iniziati­va caldeggiata da Coldiretti sa­rebbe in linea con i recenti interventi straordinari decisi dall’Unione europea per ridurre la dipendenza dall’estero, in particolare dall’U­craina dove e’ in corso il conflitto bellico con la Russia. L’obiettivo dell’organizzazione agricola e’ aumentare la produzione aggiuntiva di grano duro per la pasta, di grano tenero per il pane e di mais per gli allevamenti.

L’iniziativa fa seguito alla pubblicazione nella Gaz­zetta ufficiale del decreto del ministero delle Politiche agricole che da’ attuazione alla decisione di esecuzione della Commissione eu­ropea sulla deroga per i terreni a riposo nel 2022. “Sara’ possibile aumentare la coltivazione di grano duro – dice Coldiretti Puglia – con le semine di ottobre e novembre, ma intanto nella campagna in cor­so produrre grano e’ costato agli agricoltori pugliesi lino a 600 euro in piu’ a ettaro a causa dell’impennata dei costi energetici causata dall’effetto della guerra in Ucraina e dalla crisi generata dalla pan­demia da Covid”.

Le superfici seminate, sempre secondo Coldiretti, ulteriormente raddoppiare già dalla prossima stagione, con la produzione di grano “che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere a una sempre più alta qualità. scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute a livello mondiale”. Inoltre, secondo Coldiretti Puglia, i trasferimento di grano in Russia e’ un duro colpo per l’economia che direttamente anche l’Unione europea nel suo insieme”.