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IL GARGANO DEL TURISMO IN PIENO ALLARME SANITARIO. DOMANI PRIMA RIUNIONE DEL TAVOLO DI CRISI. L’IRA DEL SINDACO DI VIESTE: “LA REGIONE DEVE INTERVENIRE”

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Domani prima riunione del tavolo di crisi per l’emergenza me­dici sul Gargano. Il commissario straordinario dell’Asl di Foggia, An­tonio Nigri, chiederà un piano di in­centivi per portare più camici bianchi sul Promontorio.

Ne mancano all’ap­pello una cinquantina su una pianta organica di 140 medici. Il problema è che la gran parte del personale in ser­vizio è già sulla sessantina e i giovani non vogliono saperne di farsi arruo­lare per il 118.

Troppo faticoso e anche rischioso, a giudicare anche dalle vio­lenze subite in alcuni ospedali (Cerignola in primis).

«Si pensi che l’anno scorso, su 33 giovani medici idonei, nessuno ha scelto il 118. Meglio la guardia medica», afferma Carlo Palumbo coordinatore del servizio 118 aziendale Asl Foggia.

A meno che non ci siano gli incentivi. C’è emergenza di personale ovunque, da Rodi a Man­fredonia passando per Vieste, la capitale del turismo pugliese (oltre 3 mi­lioni di arrivi). Tranne che alle Isole Tremiti: la scorsa stagione estiva c’erano «sei medici» di emergenza-ur­genza nel piccolo arcipelago, mentre in tutto il Gargano Nord se ne con­tavano undici appena.

Le Tremiti so­no infatti considerate area disagiata dalla Regione, che così paga tre volte il normale stipendio, ecco dunque spie­gata un’abbondanza di personale così inusuale considerati i tempi mentre in tutto il resto del Gargano questo non accade. Eppure per la Regione anche il promontorio è area disagiata: perché questa disparità?

Il neocommissario Nigri, insediato il 27 maggio scorso, la questione degli incentivi l’ha messa in cima alle prio­rità. «Perché solo così riusciremo ad avere regolari turni, da noi anche la guardia medica è sguarnita nel fine settimana», dice Matteo Vocale sin­daco di San Nicandro Garganico. «Chiediamo almeno un’ambulanza da Lesina a Capoiale – aggiunge Vocale – l’anno scorso siamo stati scoperti nel periodo luglio-agosto».

Il personale di supporto potrebbe arrivare dalle Usca, i medici di continuità assistenziale molto utili du­rante i due anni di pandemia, che ve­dranno scadere il contratto il 30 giu­gno.

«Le Usca in passato hanno sguar­nito le guardie mediche – riflette Vo­cale – ora ci auguria­mo si tomi al passa­to. Ma chiediamo più attenzione per i cit­tadini nei fine setti­mana, quando i me­dici di base non ri­spondono al telefo­no».

«Noi però non ci possiamo lamentare – afferma Michele Bisceglia, sindaco di Mattinata – dal 1 lu­glio avremo una guardia medica turi­stica e una autome­dica per i comuni di Mattinata, Manfredonia, Zapponeta, Monte Sant’Angelo. Siamo preoccu­pati però quando questa, molto spesso, viene mandata a Vieste per sopperire ai problemi di personale che ci sono lì. E così nell’emergenza finiamo per en­trarci anche noi. Comunque l’ammi­nistrazione comunale è sempre dispo­nibile a collaborare con l’Asl».

Ma gli incentivi non basteranno, ne è convinto Palumbo. «Trovare medici dell’emergenza è diventato praticamen­te impossibile, li spo­stiamo da una parte all’altra: a volte van­no a supporto facen­do turni in più.

Que­sto è un segmento do­ve i medici tendono a uscire piuttosto che a entrare. Da quando sono aumentati i po­sti per le specializza­zioni, da 7mila a 14mila in tutto il ter­ritorio nazionale, al/ 118 non vuole andare più nessuno. Un tempo vi finivano quelli che rimanevano in stand-by. Adesso rinunciano, troppo stress e poi sanno che non resteranno con le mani in mano. Il problema è più strutturale e profondo».

L’IRA DEL SINDACO DI VIESTE NOBILETTI

«Iniziare la stagione estiva con ma­croscopiche incognite in tema sanitario, non è ras­sicurante. L’assenza di medici ora sta diventando davvero una emergenza seria.

Mai come in questo momento è necessario, da parte della Regione, fare un ulteriore sforzo economico. Bisogna incenti­vare i camici bianchi per farli venire sul Gargano, che tuttavia resta una zona svantaggiata ma tale non è riconosciuta dall’ente regionale.

È impor­tante, dare risposte concrete, non solo ai turisti ma anche ai tanti cittadini. La Regione deve mettere in condizione l’Asl di poter reperire materiale uma­no».

È il grido d’allarme del sindaco di Vieste, Giu­seppe Nobiletti, che chiede a gran voce alla Regione e alla Asl di porre rimedio, con urgenza, alla si­tuazione sanitaria a Vieste che rischia di com­plicarsi con la stagione turistica, tra l’altro già cominciata con il ponte del 2 giugno e l’arrivo di un notevolissimo numero di ospiti.

Per venire incon­tro alle esigenze dei medici e per tentare di ri­solvere, almeno in parte, il grave problema, il Co­mune di Vieste si è fatto carico anche di mettere a disposizione, a sue spese, gli alloggi.

Nobiletti, intanto, annuncia di aver richiesto un incontro urgente con il neo commissario dell’Asl, Antonio Nigri che, tra l’altro, conosce bene la si­tuazione di Vieste in quanto è stato medico di pronto soccorso per diversi anni ad inizio carriera. L’incontro do­vrebbe aver luogo la settimana pros­sima, prima della riunione dell’unità di crisi che lo stesso Nigri ha deciso di convocare sempre la prossima setti­mana.

«L’estate – afferma il sindaco Nobiletti – rap­presenta una vera e propria emergenza per Vieste dal punto di vista sanitario, per cui abbiamo bi­sogno di certezze. Noi cerchiamo di fare il possibile per quanto nelle nostre competenze in materia, ma la Regione deve fare la sua parte. Perché il problema va risolto con l’incentivazione economica.

Il Gargano va prima dichiarato “zona disagiata” e poi, in seguito a ciò, va corrisposta ai sanitari la giusta retribuzione. È evi­dente – afferma Nobiletti – che essere medici di pronto soccorso è di per sé massacrante.

Poi se ci aggiungiamo che questo lavoro, a volte fondamen­tale per la sopravvivenza, non viene retribuito nella giusta maniera, i me­dici preferiscono svolgere la loro pro­fessione in altre situazioni meno difficili. Ecco perché, si deve intervenire su questo fronte».

Per Nobiletti «le priorità riguar­dano, in assoluto, il 118 e la guardia medica che rappresentano il primo ed importante “step” nella richiesta di assistenza».

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