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LO SPETTRO DEL COVID SULLE VACANZE. IMPENNATA DI CONTAGI. L’ASS. PALESE: “NEI POSTI DI VILLEGGIATURA SI USINO LE MASCHERINE”.

L’aumento dei contagi da Covid, trainato dalla sottovariante Omicron BA.5, preoccupa le autorità sanitarie pugliesi e, in vista dell’annunciato pienone turistico estivo, anche l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, raccomanda l’uso delle mascherine nei luoghi chiusi, pur in assenza di un obbligo in tal senso. L’allarme che parte dal presidente nazionale della Società Italiana Sistema 118 e capo del servizio di Emergenza-Urgenza della Asl di Taranto, Mario Balzanelli, è confermato dalla professoressa Maria Chironna, ordinaria di Igiene all’Università di Bari e responsabile del Laboratorio di Epidemiologia molecolare del Policlinico barese.

L’invito è a non abbassare la guardia, ad usare le mascherine al chiuso, benché gli operatori turistici manifestino perplessità ad assumere atteggiamenti che potrebbero essere intesi come impositivi dai clienti. Rocco Palese non ha dubbi: «Sono d’accordo con Mario Balzanelli e con la professoressa Maria Chironna. Occorre usare le mascherine ed evitare gli assembramenti.

Siccome il virus lo portiamo in giro noi, è evidente che con l’incremento della popolazione nel periodo di punta della stagione turistica, aumentano anche le possibilità di contatto e di contagio. Dalla pandemia non siamo ancora fuori».

Mario Balzanelli è perentorio: «Autorizzare la libera circolazione delle persone positive al Covid è scientificamente irrazionale e clinicamente pericoloso. È una decisione che, tenuto conto dell’aumento statisticamente significativo dei contagi e dei morti, evidenziato negli ultimi giorni, non può non essere definita come tecnicamente inappropriata e direi anche politicamente irresponsabile». Ieri in Puglia si sono registrati 2.403 casi di contagio su 11.417 test.

L’incidenza è stata del 21 per cento, in aumento rispetto a giovedì scorso (18 per cento). Balzanelli continua: «Stiamo vedendo persone che, pur con tre dosi di vaccino, hanno febbre alta e tosse, anche giovani e senza patologie preesistenti, ma pure soggetti immunodepressi con insufficienza respiratoria, anche se vaccinati. Lanciamo, quindi, un accorato indirizzo di attenzione a non considerare archiviata la minaccia del Covid e ad utilizzare, per quanto non si veda l’ora di liberarsene, le mascherine Ffp2 quando vi è sovraffollamento».

Maria Chironna aggiunge ulteriori evidenze: «I dati dimostrano una recrudescenza dell’epidemia, anche se siamo in periodo estivo. E i casi sono sicuramente sottostimati. Bisogna ricordare che ogni volta che c’è un’ampia circolazione del virus, a fronte di una maggioranza di casi che manifestano forme lievi di malattia, ci sono i più fragili, gli anziani, gli immunodepressi che rischiano forme più gravi, anche se vaccinati».

Sottolinea la virologa pugliese: «I vaccini proteggono ancora abbastanza bene nei confronti delle forme gravi di malattia, quindi, funzionano eccome, anche se non al cento per cento, ma purtroppo funzionano pochissimo ormai contro le infezioni. Inoltre, dall’ultima sorveglianza effettuata in questi ultimi giorni è emersa un’ampia circolazione delle sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 che, ahimè, sono ancor più immunoevasive e contagiose, a dimostrazione di come questo virus non finisce di sorprenderci».

Quanto all’uso delle mascherine, per Maria Chironna «basta ricordare che tutte le autorità sanitarie raccomandano le Ffp2 contro queste varianti perché riducono significativamente il rischio di contagiarsi». Francesco Caizzi, presidente regionale di Federalberghi, assicura: «Noi manteniamo i protocolli e il nostro personale continua ad utilizzare le mascherine». Ma osserva: «Non possiamo sollecitare i clienti a fare la stessa cosa, non è compito nostro.

È altrettanto vero che da questa emergenza prima o poi ne dovremo uscire». Fernando Nazaro, vice presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce, è convinto che «non bisogna abbassare la guardia, adottando qualche precauzione in più, nonostante le norme attuali siano molto permissive, ma senza limitare la voglia di vita e socialità che aspettavamo da tempo per ritornare a lavorare e vivere».

corrieremezzogiorno