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PUGLIA/ SCUOLA: RIAPERTURA CON MOLTE INCOGNITE A SETTEMBRE: MANCANO 40 PRESIDI, PRONTE 10 MILA SUPPLENZE

L’allarme è stato lanciato da Uil e associazione dei dirigenti scolastici: resteranno vacanti oltre duemila posti per docenti e mille operatori Ata.

Riapertura delle scuole a settembre con molte incognite in Puglia. Oltre 2 mila posti di personale docente comune e 1.075 di personale Ata resteranno vacanti. Oltre 10 mila le supplenze in vista per il prossimo anno scolastico. Precari. Non solo. Sono 40 le scuole pugliesi che si presenteranno ai nastri di partenza senza preside e che saranno affidate in reggenza a dirigenti già in servizio. Alcune anche grandi e complesse. Mancano anche oltre 50 direttori.

A lanciare l’allarme sui due fronti sono, da una parte, il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga e, dall’altra, il presidente regionale dell’associazione nazionale presidi, Roberto Romito che stigmatizza: «In Puglia nessuna assunzione di nuovi dirigenti scolastici, nonostante i numerosi vincitori di concorso ancora da assumere e i tanti dirigenti pugliesi in servizio in altre regioni». Verga lamenta una totale indifferenza delle istituzioni. «Allo stato attuale – rileva il sindacalista – nessuna convocazione all’orizzonte per comprendere come le istituzioni preposte intendono riavviare la scuola in presenza. Non ci giungono notizie confortanti per ciò che riguarda il potenziamento dell’organico docente e Ata, cosiddetto organico Covid, tale da consentire il necessario distanziamento e una gestione efficiente. Altrettanto preoccupante – prosegue Verga – è l’assenza di misure concrete per l’aereazione e per i presidi sanitari».

C’è anche un altro aspetto che preoccupa. Il segretario della Uil Scuola fa notare come «poco più del 50% dei posti vacanti del personale docente saranno stabilizzati, mentre per il personale Ata siamo a un terzo. Ci attende ancora un altro anno con un gran numero di personale precario di cui fanno parte, inevitabilmente, 6.940 posti in deroga sul sostegno che saranno coperti per la gran parte da docenti senza titolo di specializzazione».

Sono 3.045 in provincia di Bari, 542 a Brindisi, 1062 nel Foggiano, 1.030 nella provincia di Lecce e 1.260 nel Tarantino. «Si continua a lasciare indietro gli ultimi – avverte Verga – senza dare stabilità e la doverosa continuità didattica agli alunni meno fortunati. Un organico di diritto falsato, che ogni anno si traduce in una quintuplicazione della vera esigenza di docenti di sostegno». Sono oltre 3.500 i vincitori, in tutta Italia, del maxiconcorso dirigenziale indetto 5 anni fa. «Ma delle 317 nuove assunzioni disposte in totale quest’anno dal Ministero dell’Istruzione – sottolinea Romito – nessuna toccherà alla Puglia, come a diverse altre regioni». Tra le cause di una situazione ormai cronica, «alle incongruenze di leggi e decreti che regolano la materia, delle quali è responsabile una classe politica distratta o superficiale, quando non palesemente incompetente sul piano tecnico – secondo Romito – si sommano le tradizionali politiche di tagli alla spesa che comprimono gli organici reali rispetto ai fabbisogni effettivi dei territori, lasciando larghe aree di scopertura dei servizi».

Il presidente dell’Anp denuncia anche la presenza di scuole di serie A e di serie B, frutto di un «meccanismo perverso. Le scuole – spiega – con un numero di alunni minore di 600, infatti, non possono, per norma vigente, avere un dirigente se non fino al 31 agosto 2024. Pertanto, su di esse non possono effettuarsi nuove assunzioni, in quanto ai nuovi assunti spetta un incarico di almeno 3 anni scolastici, quindi fino al 2025. Ma c’è di più – continua Romito – Per ogni dirigente che attualmente occupa una di quelle scuole, va accantonata in regione una sede di serie A, cioè con numero di alunni superiore a 600, che pertanto rimarrà a sua volta priva di dirigente e sarà affidata in reggenza. Intollerabile».