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LA PUGLIA RESTA REGINA DEL TURISMO. L’ASS. LOPANE: IL GARGANO E’ LA PRIMA META BALNEARE E POTRA’ AVERE ULTERIORI BENEFICI DALL’AEROPORTO. STIAMO LAVORANDO AL NUOVO PIANO STRATEGICO DEL TURISMO.

L’estate 2022 incorona la Puglia, regina del turismo ita­liano, meta tra le più ricercate al mondo. «Il bilancio, parziale, è molto positivo – dichiara l’assessore regionale al ra­mo, Gianfranco Lopane -. Per le conclusioni definitive ci sarà da attendere i dati finali, ma le evi­denze che abbiamo, fino a questo momento, indicano un andamen­to brillante, il grande ritorno degli stranieri dopo la pandemia, flussi che stanno superando i livelli del 2019, prima che arrivasse il coronavirus. Da tempo inseguiamo l’internazionalizzazione e la destagionalizzazione, ed ora possia­mo dire davvero che ci siamo, l’obiettivo è alla nostra portata. Nel frattempo ci auguriamo che il meteo ci dia un mano, così da al­lungare la stagione il più possi­bile, avere tante presenze anche a settembre e ottobre».

Dal Gargano al Salento, il mare resta una certezza, la locomotiva del turismo in Puglia.

«Il 99% delle nostre acque è bal­neabile, frutto del grande lavoro che la Regione ha fatto in questa direzione. Mare meraviglioso, spiagge fantastiche. Ma non ci si può cullare sugli allori, distrarsi, pensare di vivere di rendita. Bi­sogna cercare di dare sempre un’offerta che sia il più possibile di qualità».

Accanto al turismo balneare, si registra una forte ascesa della vacanza verde. Agritu­rismi e masserie scoppiano di salute.

«L’offerta turistica che la no­stra regione offre è molto ampia, variegata. Non c’è solo il mare. Abbiamo gli splendidi borghi dei Monti Dauni, le gravine, l’Alta Murgia, Castel del Monte, Taranto che sta facendo registrare un significativo incremento delle presenze turistiche. Siamo stati baciati dalla natura, offriamo siti religiosi e percorsi enogastronomici molto apprezzati. Agrituri­smi e masserie sono diventati posti iconici, che hanno dato un grande slancio al­la promozione dell’immagine della Puglia. Ho letto le riflessioni sulla Gazzetta del giornalista ta­rantino Angelo Mellone, che te­me l’eccessiva omologazione nell’offerta turistica: non credo che ci sia questo rischio. La Puglia resta una terra dove si respira autenticità: borghi, monumenti e parchi archeologici da scoprire, cammini e ciclovie che consen­tono a pieno forme alternative di turismo».

Il boom del turismo crocieristico vi ha sorpreso?

«No, perché già da un po’ re­gistriamo la grande capacità attrattiva dei porti pugliesi: Bari,

Brindisi, Taran­to. Capita che nello stesso gior­no navi di diver­se compagnie ap­prodino nei no­stri porti. È un settore che cre­scerà ancora nei prossimi anni, ne siamo certi».

A luglio c’è stato il re­cord di passeggeri negli ae­roporti pugliesi: più di 1 mi­lione.

«Aeroporti di Puglia hafatto un grande lavoro. Ringrazio, per que­sto, il presidente Vasile, il resto

della dirigenza e dello staff, tutti i dipendenti. Aver superato il pri­mato del 2019 è una grande cosa, di questi tempi. Si è stimato che que­st’estate in Italia, una vacanza bal­neare di una settimana per una famiglia media di 2 adulti e 2 bam­bini costa il 17% in più rispetto all’anno scorso. Nonostante questo, il Covid, il caro vita e i rincari energetici e del carburante, la no­stra regione resta ambita e ricer­cata dai turisti».

La Puglia è davvero diven­tata meta tra le più costose al mondo?

«Non mi pare. Da noi, in tante parti della regione il caffè costa ancora 1 euro, per una cena per tre

persone si spendono 70 euro. Ho letto l’indagine del Post Office e in quel report, secondo me, la notizia è un’altra: che la Puglia è ormai a pieno titolo riconosciuta come una delle principali mete turisti­che al mondo. I prezzi vengono, comunque, costantemente moni­torati da Puglia Promozione e se ne discute nei tavoli partenariali. È un tema su cui c’è la massima vigilanza. Al di là dei costi in sé della vacanza, bisogna spostare la riflessione secondo me su un altro aspetto: ai prezzi deve corrispon­dere, sempre, un’adeguata quali­tà dell’offerta, dei servizi».

Tornando al traffico aereo, da fine settembre un’ulteriore spinta potrà arrivare da Foggia, dove dopo 11 anni l’aeroporto riapre ai voli commerciali.

«Ce lo auguriamo, che sia una svolta e duri nel tempo. La Re­gione ci ha creduto molto e ci pun­ta tanto. Il Gargano, per tradizio­ne, è la prima meta balneare della Puglia e potrà avere ulteriori benefici dalla riapertura dell’aero­porto».

Nota dolente è l’abusivismo, le tante strutture non cen­site. Il sommerso rappresen­ta ancora una fetta consi­stente del settore.

«Va fatto un distinguo. Una co­sa è il ritardo o la riluttanza nella trasmissione dei dati, che è obbligatoria. Quest’anno riprende­ranno le sanzioni per chi non co­munica i dati richiesti, dopo i due anni di sospensione dovuti al Covid. Un’altra è l’abusivismo vero e proprio: chi non è registrato, non ha il codice identificativo di strut­tura. Intensificheremo relazioni e controlli con i Comuni, in modo da scovare chi sta sul mercato abusivamente. Non ci si può im­provvisare operatori ricettivi».

Obiettivi, idee, indirizzi per crescere ancora?

«Stiamo già da un po’ lavoran­do al nuovo piano strategico del turismo, che guarda al 2030, Bi­sogna anche mettere mano alla norma regionale sul settore: è del ’99, un po’ datata ormai. Servi­rebbe un unico testo che recepisca tutte le istanze del mercato. L’of­ferta va migliorata, ottimizzata dove è possibile. Bisogna lavorare per restare competitivi, nella con­sapevolezza che abbiamo una for­tuna tra le mani: il turismo incide per il 14% nel Pil della Puglia, insieme alla cultura rappresenta il 20% del Pii. Una regione sempre più attrattiva, premiata da italia­ni e stranieri».

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