Il bilancio dello sperimentale collegamento marittimo diretto tra Manfredonia e le Isole Tremiti è decisamente positivo.
A parlare sono i numeri: 6.000 passeggeri in circa un mese di servizio, “benché quest’anno le condizioni meteo hanno messo a dura prova la Puglia, in particolar modo il Gargano, per la gran parte del mese di agosto, causando una grave sofferenza al comparto turistico”.
La ATI Gargano Metrò Marine si è dichiarata soddisfatta sia dell’afflusso registrato che della collaborazione ricevuta dalla Regione Puglia, in termini economici, e dalla Provincia di Foggia, che ha proceduto allo svolgimento della gara per l’aggiudicazione del servizio. Vincenzo Prencipe è il CEO dell’Agenzia Marittima A. Galli&Figlio di Manfredonia, impresa mandataria/capogruppo della succitata ATI, e auspica che “venga riproposta la linea anche il prossimo anno, seppure ha un senso nel momento in cui c’è un contributo pubblico. Si tratta di una certa distanza -spiega a l’Attacco – perciò, ne abbisogna per poterla offrire ad un prezzo calmierato”.
Il servizio concluso ha svolto certamente un ruolo di servizio “per la comunità locale delle
Isole Tremiti, dal momento che ha portato un enorme beneficio soprattutto alle attività turistiche, prevalentemente per chi ci restava qualche giorno”.
Prencipe si ferma per qualche istante e gli viene in mente un ricordo che lo rallegra ulteriormente. “Ci è stato detto dai passeggeri – racconta – che hanno gradito particolarmente il viaggio lento, per poterammirare la costa gar- ganica”.
Un vulnus che hanno riscontrato gli utenti e che Prencipe stesso rileva è “l’integrazione con il trasporto urbano. Non è detto che chi arriva da fuori città, giunga con un’auto”. Perciò è necessario porre rimedio, in qualche modo. “Tempo fa – ricorda il CEO dell’agenzia Galli&Figlio -, il punto da cui parte la motobarca era stata inserita tra i progetti del treno-tram e del bus-mare. Poi non se n’è fatto più nulla”. Ad espressa domanda, ammette che ci riproverebbe l’anno prossimo, “se ci fossero le condizioni di contribuzione da parte del pubblico. Miglioreremmo tanto, visto che quest’anno siamo partiti molto di fretta. Porteremmo altre innovazioni e altre migliorie. Sì, è stata una bellissima esperienza. Ci riproverei”. In futuro, a suo avviso, potrebbe avere senso un’imbarcazione che trasporti più passeggeri rispetto ai 180 del vettore Elia Jet che ha svolto il servizio di collegamento. Inoltre “sarebbe preferibile aumentare il periodo in cui viene svolto e, così facendo, la barca potrebbe anche non essere molto più grande”. Non ci sarebbero problemi, in base alla sua esperienza per riempire i posti, dal momento che “abbiamo dovuto riscontrare molta domanda che, purtroppo, è rimasta inevasa”.
Prencipe insegue da tempo un altro obiettivo: portare a Manfredonia le navi crocieristiche. Ci è riuscito già in un paio di occasioni e, ora che c’è anche una stazione marittima, non può fare a meno di apprezzarla e considerarla “un servizio in più per i passeggeri, in cui l’operatore può svolgere le proprie attività. Uno degli elementi che caratterizza i servizi base all’interno di un porto”.
Poi, però, c’è la fruibilità delle zone interne collegate al porto e, da questo punto di vista, gli elementi attrattivi sono “il castello, Siponto, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo. Dovremmo creare qualche altro punto di attrattività. Ci sono città che non avevano proprio –aggiunge – e ne hanno inventate di nuove”.
In coda alla chiacchierata, c’è tempo per un breve cenno all’ambito delle energie rinnovabili. Prencipe, nel momento in cui l’Attacco lo sente, sta partecipando come relatore ad un convegno che si sta svolgendo all’estero proprio su questo tema.
“Siamo diventati punto di riferimento per le movimentazioni portuali e, non solo a Manfredonia ma anche in altri porti nazionali ed esteri, stiamo avendo successo”. In questo campo, “partimmo in tempi non sospetti e, ora, la situazione contingente internazionale e italiana ci sta dando ragione. Noi dobbiamo produrre energia non solo on-shore. Vedo molto bene anche l’off-shore, ovviamente non vicino alle coste ma al largo dove non è visibile, come ha detto lo stesso Sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti”.
La sua idea è che la vista di quelle pale non scoraggia il turismo e che, anzi, “non c’è solo la natura. Diventano esse stesse un altro attrattore dei territori. Colleghi nordeuropei – termina – ci dicono che hanno salvato alcuni gruppi di alberghi, perché ospitano studenti universitari e ricercatori che vanno a fare visite nei parchi off-shore.
l’attacco