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 IL GINO LISA NON PUÒ RESTARE ISOLATO. “MANCANO COLLEGAMENTI CON LO SCALO”. E’ LA DENUNCIA DELLA CGIL.

Venerdì la grande ce­rimonia che ha sa­lutato l’atterraggio del Boeing 737 della Lumiwings, pilotato dall’am­ministratore delegato della compagnia aerea. Ma finita la festa ecco le polemiche, immancabili nella Capita­nata che non ha ancora compreso come poter frui­re del Gino Lisa per lo svi­luppo del territorio.

Così dopo gli appelli del presidente Michele Emi­liano alla classe impren­ditoriale locale di “accom­pagnare” 1 sostenibilità dei voli dallo scalo foggiano, si registra non una risposta

di disponibilità e di incon­dizionata adesione alla nuova struttura daunia, ma una nota dei sindacati che ribadiscono le tante criti­cità ancora presenti per lo scalo foggiano, a pochi giorni dal primo volo per Milano.

«A meno di una setti­mana dall’attivazione dei voli dal Gino Lisa di Foggia per Milano Malpensa sono ancora tante le incognite che insistono sul buon ri­sultato operativo e com­merciale dell’operazione di rilancio dello scalo foggia­no», scrivono in un comu­nicato congiunto, Mario Albanese, segretario genera­le Filt-Cigil e il segretario generale della Cgil Foggia, Maurizio Carmeno, che ag­giungono: «ovviamente ci riferiamo a tutte quelle ini­ziative di supporto che dovrebbero servire da pro­pulsore per un servizio ef­ficiente ed efficace affin­ché l’attrattività del sito sia funzionale al nostro terri­torio».

I due rappresentanti sin­dacali insistono sul tema: «Ci chiediamo infatti, se non sarebbe stato utile una maggiore presenza degli enti locali di prossimità e degli attori sociali produt­tivi del territorio (organiz­zazioni sindacali, datoriali e consumatori), sulle po­litiche tariffarie e orarie per rendere ancor più competitivo l’aereo rispetto ad altri vettori».

Il tema centrale sollevato da Albanese e Carmeno ri­guarda proprio la rete di collegamenti con lo scalo foggiano. «La mancanza di collegamenti con corse de­dicate da e per il Centro Intermodale di piazzale Vittorio Veneto e l’aero­porto e viceversa, vanifica il concetto di trasporto in “rete” entro il quale uno scalo aereo deve operare, ovvero non è sufficiente pensare che riaccendere i motori di un aereo basti per pensare che Foggia voli di nuovo».

Poi i due sindacalisti concludono: «Pertanto, a nostro avviso, occorre che si tengano vive tutte le pos­sibili attività a sostegno di un’operazione di rilancio che Foggia attende da trop­po tempo e che non può e non deve fallire».