Tanta esposizione pubblica del loro supporto ma alla fine, nei fatti, si è rivelata inconsistente la “rete dei sindaci” vantata sui social da Raffaele Piemontese. Dalla sua il piddino ha avuto quasi tutti i primi cittadini del Gargano. Gli unici a votare diversamente sono stati, da quanto è noto, Tavaglione (Peschici), di Nauta (Lesina), Rotice (Manfredonia), Potenza (Apricena). Ma quanti voti poteva davvero spostare la rete di amministratori locali fedele al vicepresidente della Regione? L’interrogativo posto da l’Attacco nelle scorse settimane era indovinatissimo. Persino nelle comunità di coloro che più si sono sbracciati per lui, Piemontese è arrivato secondo o terzo, sebbene si tratti di amministrazioni a lui legate totalmente o di paesi in cui il M5S è rappresentato da piccoli gruppi non rappresentati in aula consiliare o comunque debolissimi. Piemontese ha perso ovunque nei centri garganici, arrivando primo solo nella sua Monte Sant’Angelo (2.525 voti contro i 1.291 di Marrazzo e i 947 di Gatta) e nella Carpino del sindaco Rocco di Brina (655 contro i 600 di Gatta e i 199 di Marrazzo). Un disastro altrove. Nell’ex feudo rosso di Manfredonia, dove il Pd si ritrova per la prima volta orfano del Comune e del proprio deputato Michele Bordo, Piemontese ha ottenuto appena 4.063 consensi, doppiato da Marrazzo (8.430) e lontanissimo da Gatta (9.307). Nulla ha potuto il primo cittadino di Rodi Carmine D’Anelli, sempre grato per i fondi ricevuti da Piemontese: il più votato è stato Gatta (575), solo secondo il piddino (479). Sfacelo pure nella Cerignola del sindaco Bonito: Piemontese terzo con 3.558 consensi, dopo Gatta (8.007) e Marrazzo (6.422).
Nella Vieste di Giuseppe Nobiletti e della vicesindaca Rossella Falcone (voluta da Piemontese nel cda di Aqp spa) il dem è arrivato terzo con 1.185 voti, dopo Gatta (1.892) e Marrazzo (1.621 ). Il caso di Vieste è tra quelli che hanno suscitato più interesse all’indomani delle urne perché Nobiletti e Falcone avevano ripetutamente dichiarato il proprio supporto, addirittura il primo cittadino durante una seduta consiliare la cui registrazione è stata poi rimossa per evitare sanzioni. Mentre Falconefino all’ultimo (lo stesso 25 settembre) ha invitato a scegliere Piemontese parlando di “un voto prezioso perla vostra terra”. Come si spiega, allora, un così risicato risultato a Vieste? “Piemontese ha ottenuto nella nostra città meno voti, in termini assoluti, rispetto a quelli conquistati nel 2018 da Lia Azzarone”, osserva un viestano a l’Attacco. “Non c’è stata in realtà una vera campagna elettorale per lui, l’amministrazione comunale è rimasta sostanzialmente ferma. Sul web ci sono stati i post degli assessori Falcone e Carlino, ma l’assessora Graziamaria Starace ha votato a destra e il collega di giunta Ascoli, titolare di uno stabilimento balneare e preoccupato dalla direttiva Bolkestein, non credo abbia potuto sostenere il Pd”. Qualcuno ricorda anche la stagione estiva ancora da chiudere e il voto in Confcommercio sabato scorso, alla vigilia delle politiche. Sono imprenditori viestani sia lo sconfitto sfidante Gigi Manzionna che altri membri del suo gruppo, verosimilmente troppo presi dalla partita in Confcommercio per potersi dedicare anche alla campagna elettorale. Davvero l’amministrazione comunale non poteva fare di più, nonostante l’aiuto promesso? “A Vieste Piemontese ha un rapporto di tipo personale e non politico con Piemontese. Nobiletti e i suoi non parlano mai del Pd, il Pd non esiste a Vieste e non ha alcun consigliere comunale. E’ stata anche chiusa la sezione. Non è possibile paragonare Vieste a Monte Sant’Angelo, dove gli amministratori hanno un rapporto politico e personale con Piemontese. Idem a Cerignola e altrove”, continua il viestano. “Qui da noi sono tutti amici di Piemontese ma non sono amici del Pd. Se si tratta di far incassare a Piemontese bene, ma se bisogna far votare Pd è tutt’altra storia. L’elettorato non voleva votare Pd e non l’ha votato. Del resto va dato atto a Nobiletti di esser sempre stato coerente, sostegno all’amico da anni ma mai hanno sognato di aderire al partito”. Adesso ci si domanda che ripercussioni ci saranno sulla scelta del candidato presidente per la Provincia. “L’esito delle politiche sicuramente inciderà su tale scelta. Ci spera Nobiletti così come ci sperano d’Arienzo a Monte, Bonito a Cerignola, Merla a San Marco in Lamis e Crisetti a San Giovanni Rotondo”.
l’attacco