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CARO BOLLETTE, IL TURISMO «BRUCIA» L’EFFETTO ESTATE: «FERMI GIÀ TRA UN MESE» L’ALLARME DI MARINA LALLI (FEDERTURISMO)

L’umore degli operatori del settore turistico è sempre più nero. Come le prospettive in assenza di interventi sui costi energetici. «Con bollette così care – affermano da Confindustria – hotel e alberghi non potranno organizzare attività per il Natale e resteranno chiusi. Ci vogliono incentivi mirati per difendere le imprese e l’occupazione». L’allarme che riguarda il costo dell’energia, è vero, interessa tutti i settori. Ma il comparto delle vacanze ha dette specificità: la Regione, che sbandiera il fenomeno di Puglia meta trendy, spinge per il turismo destagionalizzato. Finendo poi per constatare che con queste “regole” si lavora in perdita. «È un problema complessivo – afferma Marina Lalli, presidente nazionale di Federturismo – che scoppia proprio quando si stava cercando di recuperare il gap determinato da due anni di allarme pandemico».

L’estate in Puglia ha fatto segnare un andamento in crescita, ma a settembre e ottobre si rischia di tornare indietro. «Bisogna lavorare – prosegue Lalli – con almeno il 70 per cento di indici di occupazione delle strutture visto che le tariffe sono meno elevate. Gli operatori non nascondono la verità: se non interverranno misure di sostegno saranno costretti a chiudere prima della scadenza programmata. Le strutture stagionali anticiperanno il blocco, mentre chi è aperto tutto l’anno sarà dovrà fermarsi avviando la strada traumatica della cassa integrazione e dei licenziamenti».

Federturismo ha condotto una battaglia per la semplificazione procedurale di fotovoltaico nei centri storici e in prossimità delle località di mare. «Abbiamo fatto questa lotta serrata – conclude Lalli – per consentire agli imprenditori con hotel e alberghi in zone protette di poter dotarsi di pannelli compatibili con l’estetica complessiva. È un’occasione per tentare di risparmiare e non gettare la spugna». La preoccupazione degli associati pugliesi è evidente. Molti restano aperti sapendo che, in sostanza, “bruciano” i guadagni maturati in estate. «Con costi energetici che triplicano rispetto agli standard – aggiunge Massimo Salomone, coordinatore del gruppo tecnico turismo di Confindustria Puglia – non si può reggere a lungo. Le tariffe proposte alla clientela sono quelle programmate sei mesi fa e non tengono conto dei rincari. Cosa succederà? Gli imprenditori stanno onorando gli impegni con i tour operator fino all’inizio di novembre, ma dopo sarà impensabile proseguire per il Natale. Ci sono dinamiche che il mercato non può assorbire e tutte le altre voci di bilancio del passivo non sono diminuite».

Confindustria, il prossimo 18 ottobre, riunirà il gruppo tecnico per chiedere anche la velocizzazione nelle autorizzazioni per il fotovoltaico. «La soluzione – termina Salomone – è a livello nazionale. Si dovrebbe introdurre uno strumento simile al Titolo II capo 6 della Regione Puglia nel periodo pandemico che concedeva soldi a fondo perduto».