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AGRITURISMI PER ORA FERMI SINO A PASQUA

Troppo alti i costi di ge­stione ed energetici: oltre il 60 per cento delle strutture agrituristi­che pugliesi ha chiuso i battenti i primi di novembre dopo il ponte dei Santi e non riaprirà prima di Pasqua. Il dato emerge da una ri­levazione interna alle strutture agricole che fanno accoglienza e ristorazione aderenti a Confagricoltura e ad Agriturist Puglia.

Anche gli agriturismi pugliesi hanno beneficiato dei grandi flus­si turistici dei mesi scorsi. Stando ai dati diffusi di recente dalla Re­gione Puglia, da gennaio a ottobre 2022 si registrano 3.902.400 arrivi e 14.956.400 pernottamenti con un andamento del -1% per gli arrivi e del +1% per le presenze rispetto allo stesso periodo del 2019, un ri­sultato trainato dalla ripresa del turismo internazionale e dal buon andamento dei mesi estivi. Ma, dopo un’estate vissuta all’insegna del boom turistico, molti agritu­rismi dunque preferiscono evita­re di aprire per le festività Na­talizie e di fine anno: troppo brevi per compensare i costi energetici e legati alle assunzioni di lavoratori extra.

«“Questa estate – sottolineano il presidente di Agriturist Puglia Giovanni Scianatico e il presiden­te di Confagricoltura Brindisi An­tonello Bruno, entrambi operatori del settore – è stata per gli agriturismi una delle migliori in as­soluto per prenotazioni ma asso­lutamente non straordinaria per gli incassi. Gli aumenti, di media 10%, 15% rispetto all’anno prece­dente, non hanno assorbito i rincari energetici e i guadagni sono stati ridotti». La scelta di restare chiusi durante le festività Natalizie e di fine anno per molte strut­ture si è consolidata già negli anni passati. «Tenere aperta una strut­tura agrituristica per lavorare con tutte le stanze piene 6, mas­simo 8 giorni è inutile, anche dan­noso. Ecco perché – proseguono – la scelta di chiudere a inizio no­vembre e riaprire per le vacanze pasquali e proseguire con quelle estive sino a fine ottobre, inizi no­vembre successivi».