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PESCHICI – DODICI ANNI DI ATTESA PER AVERE GIUSTIZIA  

La notte del 3 dicembre 2010 furono 23 le ordinanze di custodia cautelare (11 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) che portarono all’esecuzione di provvedimenti restrittivi a Peschici, Foggia, Vieste, Vico e Lucera.  In quell’operazione, denominata “Clessidra”, furono coinvolti alcuni amministratori, consiglieri e funzionari comunali di Peschici, oltre a professionisti ed imprenditori.

Gli indiziati furono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, tra cui la turbativa d’asta e la truffa ai danni di enti pubblici; falso; corruzione; truffa ed estorsione. Ad alcuni di loro fu contestato il reato di associazione per delinquere.

Fra le persone coinvolte ci fu anche il comandante della Polizia Municipale di Peschici, Vincenzo Losito.

 “All’esito di un lunghissimo e logorante procedimento penale iniziato nel lontano anno 2010, che – ha scritto oggi in un comunicato Vincenzo Losito –  mi ha visto imputato nelle mie funzioni di Comandante della Polizia Municipale del Comune di Peschici per il reato di falso ideologico, per cui mi é stata finanche applicata la misura della custodia cautelare in carcere, a cui la stampa locale e nazionale ha dato notevole risalto mediatico, mi corre l’obbligo cli comunicare che, a seguito di appello interposto dagli avvocati Maria Cesarea Losito e Annachiara d’Atti, avverso la sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale collegiale di Foggia (che aveva dichiarato la prescrizione del reato ascrittomi), la Corte di Appello di Bari, con sentenza del 17 maggio 2022, divenuta irrevocabile il successivo 16.10.2022, mi ha assolto con formula ampiamente liberatoria, ‘perché il fatto non sussiste’, ponendo la parola fine a questa triste vicenda giudiziaria. Voglio pubblicamente ringraziare, oltre che i miei difensori di fiducia, gli amici tutti, la mia famiglia ed, in particolare, mia moglie ed i mici figli, che mi hanno sempre sostenuto, credendo sin da subito alla mia totale estraneità rispetto ai fatti contestati, che hanno purtroppo gettato disonore e discredito sulla mia persona”.