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RODI GARGANICO/ ARANCE E LIMONI IGP, VALORE AGGIUNTO PER TERRITORIO E SALUTE

Le arance fanno bene alla salute e risollevano anche l’eco-nomia agricola della provincia di Foggia. Bilancio soddisfacente anche quest’anno per gli agrumi prodotti sulla “montagna del sole”, rileva la Cia agricoltori italiani di Puglia: il polo produttivo foggiano, insieme a quello di Taranto, producono una media di 2,6 milioni di quintali di arance e limoni.

«Nel Foggiano, con una localizzazione concentrata sul Gargano – rileva la Cia – si producono più di lOOmila quintali di arance e limoni. A Vico per quattro giorni e fino al 14 febbraio le arance sono state come sempre pro-tagoniste della festa di San Valentino, con 5 quintali del prezioso agrume a incorniciare il “trono” del santo degli innamorati e degli agrumi. Le clementine del Golfo di Taranto, l’Arancia e il Limone “Femminiello” del Gargano hanno ottenuto il riconoscimento Igp (fondamentale l’apporto e il lavoro del locale Consorzio di tutela). L’Italia è la seconda nazione produttrice di agrumi in Europa con una quota complessiva del 30%. La Puglia, complessivamente, rappresenta il 20% della produzione nazionale e il 5% di quella europea».

Nonostante numeri di tutto rispetto, la posizione dell’Italia sui mercati è ancora debole, poiché la Spagna, nostra principale concorrente, rappresenta il 60% della produzione europea e ha conquistato il primato per l’esportazione anche a livello mondiale. I produttori italiani soffrono anche la forte concorrenza di Sudafrica, Egitto, Marocco e Tunisia. «Le arance di Puglia sono buone e fanno bene – sottolinea ancora l’organizzazione agricola – come conferma anche uno studio dell’Istituto di gastroenterologia “De Bellis” di Castellana Grotte. I ricercatori della struttura barese, coinvolgendo 60 pazienti di età compresa fra i 30 e i 65 anni, hanno dimostrato che i succosi pomi aran-cioni prevengono e aiutano a combattere anche la steatosi epatica, malattia causata da un eccesso di accumulo di grassi all’in-temo delle cellule del fegato. Il “segreto” sono i polifenoli, uno in particolare, la esperedina, che assieme alle altre proprietà nutraceutiche del succoso frutto sono una vera e propria medicina preventiva e curativa. I pazienti consumeranno 4 arance al giorno per 28 giorni, periodo al termine del quale gli esami sullo stato di contrasto alla patologia saranno nuovamente effettuati».