Menu Chiudi

ENNESIMO APPELLO CONTRO LA SCELLERATA DECISIONE DI CHIUDERE I LABORATORI DI ANALISI DEL TERRITORIO

Dopo anni di silenzio, La Asl di Foggia ha messo il piede sull’acceleratore, quindi
sull’applicazione della delibera n. 985/2017 della Giunta Emiliano con cui si procede alla riorganizzazione dei laboratori di analisi pubblici. Detto ciò si traduce in declassamento dei laboratori analisi che diventeranno semplici centri prelievi. I primo a subire la chiusura sarà il laboratorio analisi della ASL di Foggia con sede in p.zza della Libertà, oltre a quelli territoriali della Asl di San Marco in Lamis, Vico del Gargano, Vieste e Torremaggiore.
Sopravviveranno all’operazione “ghigliottina” della Giunta Emiliano, come laboratori “spoke” di base, solo quelli degli ospedali di San Severo, Cerignola e Manfredonia.
Per la città di Foggia sarà un’ulteriore mazzata.
Ciò si tradurrà per i cittadini in: lunghe attese, enormi disagi, lentezza nelle diagnosi, cure precarie nevrosi, tanto per cambiare.
Inoltre con la sua chiusura si prevede un ulteriore aggravio dei costi a carico del bilancio pubblico derivanti dal trasporto dei campioni e forte disagio della popolazione più debole come pazienti oncologici, disabili, anziani, questi ultimi costituiscono la maggior parte del bacino di utenza.
Va sottolineato che nel laboratorio analisi di Foggia attualmente ci sono i numeri reali di produttività, infatti oltre al grande bacino di utenza e alle molteplici associazioni che confluiscono materialmente nel laboratorio analisi della ASL Foggia, giusto per citarne qualcuno l’ANT (associazione nazionale tumori), territorio (intero bacino di utenza del Subappennino) Telemedicina, ADI (assistenza domiciliare infermieristica), diverse Case di Cura, carceredi Foggia e provincia, ecc . Attualmente il laboratorio di Foggia riesce a raggiungere gli obbiettivi stabiliti dal sistema sanitario nazionale.
Con risultati di laboratorio in tempi record, utili per fare diagnosi precoci ed eventuali terapie tempestive, come le trasfusioni o terapie antibiotiche ed altro ancora che di conseguenza impediscono l’afflusso ai pronto soccorso, e ricoveri ingiustificati da parte medico di base o medico specialista …
Si permette al paziente o al familiare di avere un confronto face to face con l’operatore sanitario, medico, biologo, quindi si evita di sottoporre il paziente ad ulteriori stress;
Insomma tutto ciò che viene lavorato in maniera urgente si traduce in risparmio economico e miglioramento della qualità di vita per l’utenza.
Al contrario: tutto farà capo ai privati visto che fino ad ora erano state tolte loro le convenzioni.
Le attese saranno sempre più lunghe perché per l’elaborazione dei risultati ci saranno meno centri. Il cittadino, perciò, farà il prelievo e dovrà attendere chissà quanto tempo per conoscerne gli esiti. Si perderà così di vista l’importanza di assicurare adeguati livelli di prestazioni a pazienti fragili e non solo perché hanno deciso di chiudere.
Una scelta incomprensibile che non condividiamo e sarebbe il caso che governo
regionale e Asl di Foggia si fermassero a riflettere, prima di fare altri gravi danni al servizio sanitario”.
“FARE A PEZZI E’ IL LAVORO DI CHI NON SA COSTRUIRE”
(Ralph Waldo Emerson