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VICO/  CERCASI DISPERATAMENTE MEDICO DI FAMIGLIA.   

La notizia non fa scalpore, per il momento, come potrebbe essere la soppressione di una processione, ma serpeggia fra i cittadini di Vico del Gargano soprattutto quelli avanti con gli anni e qualche acciacco: cercasi disperatamente medico di famiglia. Su scala generale l’allarme è stato lanciato da Cittadinanzaattiva: in Italia circa due milioni di persone sono senza medico di famiglia e il dato è in preoccupante ascesa. Questa silenziosa e sottovalutata disertificazione  sanitaria è pagata dai cittadini con gravi ripercussioni sul “diritto alla salute”. Sono i piccoli comuni come il nostro che pagano le conseguenze più pesanti. Per Vico del Gargano si profila una situazione di pre-emergenza a causa dei prossimi pensionamenti. Il medico Michele Scaramuzzo ha raggiunto la meritata soglia della pensione e lascerà il servizio attivo fra qualche mese, come pure il suo collega Antonio Notarangelo prossimo alla pensione. I circa 3000 assistiti si troveranno dalla sera alla mattina privi di assistenza medica. Verranno sostituiti con la tempestività che la situazione richiede? La risposta è strettamente legata ai prossimi provvedimenti che la Regione Puglia e la rete delle ASL si accingono a prendere: Pensionamenti e mancanza di medici di medicina generale e difficoltà nella copertura dei posti vacanti. Urgenza nel migliorare le modalità di contatto con il medico e i rapporti interpersonali paziente-medico. Necessità di estendere gli orari di apertura degli ambulatori. Incrementare e migliorare le visite domiciliari e i servizi socio-assistenziali domiciliari. Snellire gli affollamenti e le attese dell’ambulatorio e ai troppi pazienti seguiti. Sono questi i punti trascurati dal sistema sanitario e, molto spesso, il cittadino è lasciato solo di fronte a queste carenze cercando di risolvere come può: con il cambio del medico; rinuncia alle cure; e chi può, ricorrere alla sanità privata.

Sono ancore troppe le cortine fumogene intorno e dentro il tema “Salute”, cortine che tendono a nascondere i guasti della sanità pubblica e le scelte della Regione Puglia. E sono le fasce sociali più deboli, anziani e bambini, che pagano i costi più alti. Se a tutto questo si aggiungono le carenze nel servizio 118 e le liste di attese il quadro generale non è da paese civile. Gli amministratori locali, i sindaci, i cittadini attivi, devono alzare il livello di attenzione e azione per evitare di entrare nella spirale dell’emergenza sanitaria.

michele angelicchio