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VIESTE/ IL MISTERO DELLA STATUETTA TROVATA AL FARO

Alcuni giorni fa, nel corso delle consuete operazioni di bonifica del mare. che costantemente vengono ef­fettuate a largo delle coste garganiche, le Giacche Verdi di Vieste hanno ritrovato, ad una profondità di circa 15 metri dal fondo, una statuetta bizantina di cui non sì cono­sce ancora la dotazione precìsa. Il ritrova­mento, naturalmente, è stato filmato, ed è già stato ampiamente diffuso in rete. “Ini­zialmente credevo fosse una statuetta risa­lente al terzo secolo avanti Cristo”, ha spie­gato l’autore del ritrovamento, Oscar Car­rara. “Poi, alcuni amici più esperti mi hanno fatto notare che la statuetta, raffigurante una figura femminile, avesse un bambino tra le braccia. In questi casi, con ogni pro­babilità, si tratta della vergine con Gesù. Per cui, stando alle loro deduzioni, il ritrovato potrebbe essere risalente almeno al 12esimo secolo dopo Cristo. Noi effettuia­mo continuamente un lavoro dì bonifica a largo delle coste garganiche”, ha prosegui­to Carrara.

“In diverse occasioni ci capita di fare sco­perte di questo tipo. Poche settimane fa, infatti, abbiamo ritrovato un’anfora risalente al primo secolo avanti Cristo. Già allora, in realtà, ci accorgemmo che lì vicino, nei pressi del faro, dovesse esserci sicuramen­te dell’altro, inizialmente non abbiamo indagato. A quindici metri di profondità, chia­ramente, non è per nulla facile farlo. Poi, pe­rò, abbiamo deciso di tornare, e di osserva­re con maggiore attenzione. A quel punto ci siamo resi conto della statuetta. L’abbiamo portata a galla e consegnata a chi di dovere per gli accertamenti del caso. Presto sapre­mo dire molto di più sulla faccenda. E sare­mo in grado di stabilire con precisione a quale epoca appartiene”, ha concluso. “Per il momento non sono in grado, senza avere avuto modo di osservare dal vivo il ri­trovato, di datarlo con precisione”, ha affer­mato il professor Giuliano Volpe, già retto­re dell’Università di Foggia. “Così, ad oc­chio, mi sembra una vergine con il bambino ascrivibile all’incìrca al 13esimo o 14esimo secolo dopo Cristo. In ogni caso, nel mese di giugno farò un sopralluogo a Vieste ed osserverò il pezzo, in modo tale da farmi un’idea più precisa delle sue caratteristi­che. Quel che è certo è che la datazione ini­ziale del terzo secolo avanti Cristo che è stata fornita è sicuramente errata”, ha ag­giunto.

“In questo momento non è possibile azzar­dare alcuna datazione”, ha riferito la stessa Graziamaria Starace, assessora alla cul­tura del comune di Vieste. “Tra una decina di giorni, il profes­sor Volpe sarà qui a Vieste per degli studi e sicuramente, con l’occasione, avrà modo di osservare il ritrovato e fornire delle informa­zioni più precise. Ad oggi, neppure la so­vrintendenza si è ancora espressa. Riten­go, infatti, siano sbagliate le prime datazioni che sono state attribuite al ritrovato, e che sono rimbalzate in rete. È qualcosa a cui tengo particolarmente, per cui eviterei, al­meno per il momento, di offrire un giudizio troppo avventato. A breve, sapremo tutti qualcosa in più a riguardo”.

l’attacco