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BUSINESS DALL’ALGA ROSSA IL COMUNE CERCA PROGETTI. PIANTA INFESTANTE PER LA LAGUNA MA UTILE PER LE CENTRALI BIOMASSE SR

Raccogliere e “riciclare” l’alga rossa che prolifera nelle acque della laguna di Lesina, creando problemi all’ambiente marino, potrebbe anche rivelarsi un’opportunità economica. A tal proposito l’amministrazione comunale ha emanato un “avviso esplorativo per l’acquisizione di manifestazione di interesse alla presentazione di proposte progettuali finalizzate alla raccolta e all’utilizzo economico dell’alga Gracilaria (l’alga rossa) nella laguna di Lesina. Il principio generale che muove l’amministrazione comunale è quello «di avviare le attività necessarie per porre rimedio alle problematiche connesse all’eccesso di riproduzione della gracilaria nella laguna di Lesina, in particolare individuando una idonea soluzione per la raccolta e lo smaltimento dei residui, onde ridurre gli effetti negativi sulla pesca e sulla vivibilità del lungolago, nonché per un utilizzo economicamente valido di questa alga, date le intrinseche caratteristiche che ne consentono l’uso in campo bio-i tecnologico, farmaceutico e nutraceutico, e per la produzione di energia elettrica da forte rinnovabile mediante la derivante biomassa». Tenuto conto che, come si legge nel citato provvedimento, «nella laguna di Lesina è presente la macroalga Gracilaria gracilis, alga rossa che, periodicamente e in base a particolari condizioni climatiche, metereologiche e di scambio idrico mare-laguna, si riproduce in notevoli quantità, con accumuli di rilevanti residui in putrefazione sulle sponde lagunari, che causano inconvenienti sia per la pesca che per la diffusione aerosol maleodoranti e generano fenomeni di ipossia nelle acque». A tal proposito va rilevato che «diversi studi hanno dimostrato la possibilità di un utilizzo economicamente valido di questa alga, date alcune sue caratteristiche intrinseche che possono essere utilizzate in campo biotecnologico, farmaceutico e nutraceutico, per la produzione di bio-oli ricchi di composti aromatici, zuccheri e altre sostanze chimiche di alto valore»; e inoltre, la biomassa della Gracilaria può essere utilizzata come materia prima per la produzione di energia elettrica».

Raccolta e trattamento che l’amministrazione comunale, per sua ammissione, «non è in grado di svolgere, per ovvie ragioni di capacità economica e professionale», perciò è stato deciso di rivolgersi a soggetti terzi, eventualmente interessati, con la possibilità di intercettare anche finanziamenti pubblici. «Con il presente avviso il Comune intende ricercare operatori pubblici o privati che si facciano carico della predisposizione di un progetto sostenibile, sia dal punto di vista tecnologico che finanziario, anche mediante accordi di partenariato o protocolli di intesa con l’ente Parco nazionale del Gargano, Istituti di ricerca universitari e non, associazioni locali dei pescatori, che possano essere candidati o meno a finanziamenti pubblici».

Da notare che, con l’avviso «l’amministrazione comunale si riserva di valutare le manifestazioni di interesse pervenute in coerenza con le proprie possibilità e con il programma amministrativo adottato, senza alcun obbligo di sostenere.