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“FOGGIA UNA PRIORITA’, IL NOSTRO IMPEGNO”. L’ANTIMAFIA TIENE ALTO IL LIVELLO DI GUARDIA

«Prendiamo un impegno solenne affinché la quarta ma­fia non diventi la prima», si congeda con queste parole l’on. Chiara Colosimo, presi­dente della commissione par­lamentare Antimafia, a Foggia ieri per la dodicesima volta per analizzare, ascoltare, ca­pire un fenomeno mafioso in realtà sempre più tentacolare e incisivo. Ora ci sono le ele­zioni alle porte (22-23 ottobre) a che punto è il lavoro di revisione preventiva delle li­ste, così come promesso dalla presidente, prima che venga­no presentate ufficialmente? «Ribadisco l’impegno sul con­trollo preventivo dei candidati – risponde l’on. Colosimo – sa­prete i risultati a liste con­segnate. Foggia resta ima prio­rità».

«I cittadini onesti hanno fondamentalmente timore della criminalità organizzata foggiana e quindi sono costretti al silenzio». È uno degli aspetti emersi durante la visita della commissione parlamentare antimafia a Foggia con l’obiettivo di fare il punto sullo stato della criminalità organizzata della provincia.

A parlare è Federico Cafiero De Raho, vicepresidente della commissione guidata da Chiara Colosimo. «Ci è stato anche sottolineato che esiste una zona grigia che diciamo crea un fronte di confusione nell’ambito dei rapporti con la criminalità organizzata – ha sottolineato De Raho – e che probabilmente rappresenta un ulteriore impulso al silenzio di quella parte della cittadinanza che invece sarebbe propensa a sostenere le indagini».

Nella provincia di Foggia, ha detto ancora, «la microcriminalità è una criminalità al passo con i progetti più ampi della criminalità organizzata che peraltro è autrice e protagonista delle grandi rapine. Di quelle rapine che vengono commesse non solo in questo territorio ma anche al nord. Negli ultimi anni – ha aggiunto – c’è stato sicuramente un grande impegno delle forze dell’ordine e della magistratura. Ma è necessario recuperare appieno la fiducia dei cittadini e questo ciò che oggi manca. Ma soprattutto è necessario garantire la sicurezza dei cittadini».

Nel Foggiano, ha aggiunto la presidente della commissione, Chiara Colosimo, «c’è una mafia pericolosa. Una mafia militare affiancata da una mafia degli affari. La quarta mafia – ha aggiunto – è insieme feroce e tecnologica. Spara mentre usa il cripotelefonino. È globale e rurale. Primitiva ma allo stesso tempo tecnologica. È una mafia che sembra sfidarci quotidianamente: una sfida che lo Stato ha accolto. Negli ultimi tempi si è assistito ad una trasformazione della criminalità in una industria del crimine».

La presidente Colosimo evidenziando la pericolosità delle mafie del foggiano ha ricordato alcuni dati che sono emersi nel corso delle audizioni. «In sedici mesi – ha spiegato – la questura di Foggia ha fatto dieci divieti di funerali. Nel 2022, in provincia, sono stati registrati 17 omicidi di cui tre ad opera di minorenni. Inoltre, in un normale svolgimento di una gara è capitato di trovarsi, a fronte di numerose aziende, un solo partecipante. La Squadra Stato ha fatto si però che quel partecipante non si aggiudicasse quella gara».

Dopo l’ascolto di prefetto, questore, comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, del capo centro e del capo sezione della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Foggia. Sono state audite anche le associazioni antiracket ed antiusura del territorio e dell’associazione Libera, oltre al procuratore della Dda di Bari, al procuratore di Foggia e alla commissione straordinaria che regge il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di due anni fa.