A proposito di pane, resta ancora una tradizione che si tramanda nel tempo, quella del binomio vincente di pane e Nutella.
Quanti bambini e ragazzi, ancora oggi, nutrono il sogno (spesso proibito) di aprire il barattolo infilare le dita nella dolce crema di cioccolato e nocciole e leccarsi le dita prima di essere sgridati dalla mamma che l’avrebbe spalmata su una bella fetta di pane fresco.
In alcune circostanze, pane e Nutella era inteso come un “premio” o come il dolce del fine pranzo, se non che fosse la merenda del pomeriggio o quella della ricreazione a scuola.
C’è sempre stata, e ci sarà, una corrispondenza biunivoca tra pane e Nutella.
Non a caso, quindi, andando sul sito della Nutella – la cui progenie era stata la “Supercrema”, del signor Ferrero, divenuta Nutella nel 1964, a base di nocciole e cacao, a cui viene dato un nome che ancora oggi è sinonimo di crema spalmabile – si vede chiaramente, l’abbinamento con i pani tipici delle regioni italiane.
Per la Puglia c’è quello di Monte Sant’Angelo, a rappresentare la Capitanata (gli altri sono il Pane di Altamura e la Puccia salentina).
Il Pane di Monte, quello con la P maiuscola, trova sempre più spazi nelle tavole degli italiani.
Nella circostanza, il pane testimonial è stato quello di Donato Taronna,anche presidente dell’Associazione Panificatori di Monte Sant’Angelo: “Sono stato contattato dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), per recensire il mio pane, su mandato della Ferrerò- ha dichiarato il noto panificatore -. Dopo aver fatto le loro debite valutazioni, hanno dato tutte le indicazioni necessarie perla fornitura del mio pane, per fare lo shooting fotografico’’.
È chiaro che fare un servizio fotografico professionistico, sono servite diverse pezzature di pane: “Sono state ordinate una ventina di pagnotte con pezzature da uno e due chilogrammi -ha precisato Taronna -, Poi mi hanno mandato foto e link del sito in cui c’era la pubblicità di quello realizzato”.
Però, il maestro panificatore non nasconde una nota polemica, considerando che, malgrado il fatto risalga a diversi mesi fa, non ha ricevuto nessuna “pacca sulla spalla”, con la conferma del saggio detto che non si è profeti in patria: “Purtroppo al Sud c’è una strana e anomala tendenza legata alla scarsa attenzione istituzionale volta al valorizzare poco queste notizie.
E faccio un altro esempio – ha continuato Donato Taronna -, Ho ricevuto i ‘Due pani’ del Gambero Rosso passati in silenzio, malgrado l’avessi fatto notare; mentre i panificatori con la stessa premialità data dalla prestigiosa guida enogastronomica, degli altri comuni, sono stati ricevuti dai sindaci. Per la Nutella, inoltre, ho sempre esposto nel forno il barattolo e non solo.
Diversamente, però, mi vengono a trovare i turisti, quelli che s’informano prima di recarsi in una località, tanto per il pane di Monte e la Nutella, come abbinamento, quanto per l’onorificenza del Gambero Rosso”.
La spalmata di Nutella va preceduta dal taglio del pane: “Dopo una delicata incisione della crosta con coltello a seghetto, se il pane è fresco procedere con un taglio deciso. Si suggerisce uno spessore di almeno un centimetro e mezzo per permettere una migliore stabilità nella degustazione”, dicono gli esperti dell’Università di Pollenzo.
Donato Taronna ha così concluso: “Si tratta, quindi, di un’ulteriore valorizzazione, a tutto tondo, è il caso di dirlo, delle pagnotte del pane di Monte Sant’Angelo, sempre più richiesto oltre provincia”.
l’attacco