Tutti lo pensano, ma pochi lo dicono. O meglio amano pronunciare a bassa voce la parola «opportunità», forse per non irritare i soggetti coinvolti e non esporsi a critiche. Ma la presenza di un Decaro (Nicola) tra i candidati alla guida dell’Università di Bari è oggetto di interesse. Perché l’altro Decaro (Antonio), oltre a essere stato per due mandati sindaco di Bari, si è trasferito a Bruxelles per svolgere il mandato di eurodeputato (incassando quasi 500 mila voti nelle file del Pd).
Ma è già pronto per ritornare a Bari dove, tra qualche mese, si libererà la prestigiosa poltrona occupata da Michele Emiliano: la presidenza della Regione Puglia. Qualora entrambi venissero eletti, gli intrecci non mancherebbero come gli eventuali incontri nelle cerimonie ufficiali (prime fra tutte l’inaugurazione dell’anno accademico) o i tanti vertici regionali necessari a programmare gli investimenti che riguardano gli ambiti economici, dell’istruzione e della sanità. D’altronde, l’Università è una macchina che macina cultura e istruzione, ma anche un motore di spesa da far invidia anche alle più quotate multinazionali del territorio.
«Il bilancio di previsione di UniBa – è scritto in un recente comunicato – nel 2025 stanzia un totale di 495 milioni di euro, tra budget economico e degli investimenti». Il tema era stato lanciato qualche giorno fa da Alberto Tedesco, storico senatore dei socialisti (ex ed assessore alla Sanità nel primo governo Vendola), parlando delle nomine «tutte decariane» effettuate da Vito Leccese, attuale primo cittadino di Bari, per la Città Metropolitana. «Vogliamo parlare dell’università? Lì per la corsa al rettorato – riporta un articolo del Nuovo Quotidiano di Puglia – abbiamo proprio il fratello minore di Antonio Decaro. Starei per dire che questo è eticamente inquietante».
«Conosco la serietà dei fratelli Decaro – afferma con sarcasmo Filippo Melchiorre, senatore di FdI – e sono sicuro che se Nicola ha deciso di candidarsi a rettore sa qualcosa che a noi sfugge. Ovvero che Antonio non si presenterà nella sfida elettorale per diventare governatore della Puglia». Il tema dell’opportunità c’è e forse discutere serve a spingere sulla famosa “opportunità”.
«È giusto che se ne parli – aggiunge Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia – perché sono due ruoli di rilievo. Tuttavia, è anche il caso di guardare ai contenuti e alle professionalità maturate dai singoli. Io sono una persona del fare e punto ai risultati». Nel mezzo delle considerazioni di Melchiorre e Fontana ci sono i tanti «non so», «è una materia delicata», «non mi sembra il momento opportuno per parlare» e «non mi voglio esporre».
corrieredelmezzogiorno