Nella tradizione della Settimana Santa a Vico del Gargano particolare attenzione va posta alle Processioni delle Madonne, che hanno luogo durante il mattino del Venerdì Santo. Tutte le confraternite in ognuna delle proprie chiese venera la Beata Vergine Maria sotto una particolare invocazione, affindandone nel titolo o come compatrona il patrocinio. La presenza del Cristo morto, documentata ab antico presso la Confraternita dei Cinturati di Sant’Agostino e Santa Monica, solo successivamente è entrata a far parte dei cortei processionali delle altre confraternite. In modo singolare si colloca poi la presenza dei Misteri della Passione della confraterntia dei Carmelitani. Le confraternite incedono nelle vie della cittadina accompagnando il simulacro della Beata Vergine Addolorata in un elegante abito a lutto, facendo visita agli altari della reposizione, meglio conosciuti come Sepolcri.
La pietà popolare, a Vico del Gargano, assegna un ruolo di particolare rilievo a Maria già nei canti della Via Crucis e con la celebrazione della Settena nella settimana che precede la Domenica delle Palme. La presenza di questa Madre sofferente orienta il nostro cammino, ricordandoci che tutti abbiamo pene che altri non possono vedere, non possono capire e non possono portare, e ce lo ricordano momenti di preghiera e meditazione del Giovedì e del Venerdì Santo.
La presenza di Maria nei Vangeli della Passione è limitata al suo stare presso la croce del Figlio. Il versetto di Gv 19,25 è fonte di meditazione sul mistero del dolore di Maria, argomentato nella teologia e cantato nella liturgia. Il testo poetico più noto, riferito al quadro di Maria addolorata sotto la Croce, è lo Stabat Mater, attribuito a Jacopone da Todi (sec. XIII).
Nel Venerdì Santo, come in tutti i venerdì di Quaresima, è tradizione cantare la strofa conosciuta nella versione della tradizione popolare Santa Madre, deh voi fate/che le piaghe del Signore/siano impresse nel mio cuore. La strofa ripetuta ad ogni Statio della Via Crucis riprende il contenuto della più lunga sequenza dela pietà popolare prevista per la Settena in onore della Beata Vergine Maria Addolorata.
A Vico del Gargano, in tutte le stazioni della Via Crucis, le confraternite eseguono degli intermezzi musicali di due strofe per solista e coro accompagnati dall’organo. Negli intermezzi della IV e della XIII Stazione troviamo la presenza di Maria. Il testo della IV Stazione, è imperniato sul cammino fatto da Maria alla ricerca del figlio e sull’addio tra la Madre e il Figlio della dolente Madre che gira fra le squadre. In questa Statio sia l’autore P. Metastasio, al quale si attribuisce il testo, sia i cantori che lo interpretano insistono particolarmente sull’ultimo significativo verso, il tuo dolor mi passa il sen. Come non vedere nel dolore della Madre Addolorata il dolore e il grido delle mamme che perdono i loro figli?
Giunta sul Calvario, la Madre assiste alla morte del suo Figlio sulla Croce e qui Ella venne costituita madre dell’intera umanità. Il canto della XIII Stazione è di una tonalità cupa e il ritmo si fa più lento e cadenzato, instillando nell’esecutore e nell’ascoltatore un sentimento di contrizione e rispetto di fronte all’immagine della Madre che stringe tra le braccia il Gesù senza vita: l’avida braccia stende l’afflitta Madre e prende in grembo il morto Ben…e se lo stringe al sen.
Dopo la XIV Stazione la Via Crucis si chiude con l’esecuzione polivocale del canto Ai tuoi piedi o bella Madre. La pietà popolare non lascia Maria in solitudine sul Calvario ma, ritenendosi indegna, l’umanità si pone ai suoi piedi e per consolarla ripercorre un cammino unendosi idealmente del Calvario in sulla via/teco almen vorrei venir – E spirar con te, o Maria/contemplando il tuo patir. Questo lunghissimo canto di ben sedici strofe termina con la certezza del perdono per sua unica intercessione Ma se Madre ancor mi sei/il perdono ti chiedo e avrò.
I momenti topici della tradizione della Settimana Santa di Vico del Gargano collocano in evidenza la figura di Maria, partecipe della Passione del Figlio. Già la Settena,celebrata nella settimana antecedente la domenica delle Palme, riprende l’intero settenario dell’Addolorata. Nei giorni del Triduo, poi, la sera del Giovedì Santo è eseguito il Pianto di Maria in Chiesa Madre, mentre il Venerdì Santo, considerato il giorno più lungo dell’anno dalle confraternite, è caratterizzato dalle processioni della Madonne, che prendono avvio al mattino. Dalla Chiesa Madre la prima in uscita è la processione di sole donne, che accompagnano il peregrinare della Beata Vergine Addolorata, in un elegante lutto, per le chiese della città.
Il corteo di sole donne associa il dolore dell’umanità al dolore di Maria, interpretando canti religiosi e della pietà popolare, due dei quali assumono importanza perché ci riportano a Lei. Il canto Ai tuoi piedi o bella Madre, composto dal redentorista padre Barilli, associa l’umanità a Maria nella ricerca del figlio Gesù. La cantilena del Venerdì Santo, invece, conosciuta come Matre Marie, narra, nell’ottica della religiosità popolare, il peregrinare della Madre Addolorata e piangente, alla ricerca del figlio, e l’incontro con i diversi personaggi che animano il cammino nei luoghi della Passione.
Nel primo pomeriggio, presso la chiesa del Purgatorio, i fedeli prendono parte all’Agonia; la pregevole e venerata icona della Beata Vergine Addolorata è in quinta di scena ai piedi della Croce nella liturgia delle Sette Parole che Gesù pronunciò sulla Croce. Un pomeriggio di intensa spiritualità e meditazione, che precede la solenne processione serale al simbolico Calvario.
Il canto del dolore di Maria che si associa a quello dell’umanità non poteva che svolgersi sotto la Croce. Ed è qui, dopo aver camminato lungo la via, giunti al Calvario dove Ella è diventata Madre nostra, che la folla dei fedeli trova rinnovata forza per intonare l’Evviva la Croce, preludio della Pasqua di Resurrezione.
nicola parisi