Ci sono altri 2 pentiti nella mafia garganica – Matteo Lauriola manfredoniano di 34 anni e Giuseppe Stramacchia, trentanovenne originario di San Giovanni Rotondo e residente in Campania, affiliati al clan Li Bergolis-Miucci – che portano a 15 il numero di collaboratori di Giustizia sul Promontorio negli ultimi 8 anni. Emerge dall’avviso di conclusione indagini firmato dalla Dda nei confronti di 50 indagati dell’inchiesta “Mari e monti” contro il clan Li Bergolis-Miucci, accusati a vario titolo di 57 capi d’imputazione per fatti dal 2009 a oggi.
39 ARRESTI – Il blitz del 15 ottobre scorso sfociò in 39 arresti; l’avviso di conclusione indagini è l’atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. I difensori avranno 20 giorni adesso per sollecitare nuove indagini, depositare memorie, chiedere l’interrogatorio dei loro clienti; poi i pm decideranno per chi chiedere il rinvio a giudizio. A fronte di 50 indagati (ci sono poi 4 nomi omissati) ben 41 i detenuti: 32 rinchiusi in varie carceri d’Italia, 9 ai domiciliari; 5 i pentiti tutti in cella: oltre a Lauriola e Stramacchia, ci sono Matteo Pettinicchio ex braccio destro del boss Enzino Miucci; e i viestani Marco Raduano e Gianluigi Troiano che tra il 2016 e il 2017 passarono nel clan rivale, ex Romito.
MAFIA, DROGA, RACKET – Ben 57 i capi d’accusa. Di associazione mafiosa rispondono 27 garganici, in concorso con altri 7 uccisi quasi tutti nella guerra coi rivali dell’ex gruppo Romito ora denominato Lombardi/Ricucci/La Torre, che dal 2009 a oggi ha contato 35 fatti di sangue. Accusata di concorso esterno in associazione mafiosa Marilina Scarabino, compagna di Enzino Miucci: quest’ultimo detenuto | dal 2019 avrebbe continuato a comandare anche dal carcere. E ancora: contestati 2 traffici di droga rispettivamente con 11 e 10 indiziati: 22 spacci di droga; 13 estorsioni, di cui 9 tentate; 5 possessi di armi; 3 rapine; 2 ricettazioni, 2 false dichiarazioni ai pm; tentato furto, favoreggiamento, trasferimento fraudolento di valori, violenza privata. Per molti reati-fine c’è l’aggravante della mafiosità per metodi utilizzati e/o per aver agevolato il clan Li Bergolis.
PENTITI E INTERCETTAZIO – L’accusa poggia essenzialmente su intercettazioni e pentiti.
Ai 18 collaboratori di Giustizia iniziali si sono aggiunti dopo il blitz il viestano Gianluigi Troiano lo scorso autunno; a febbraio il montanaro Matteo Pettinicchio, il più importante perché braccio destro del boss Enzino Miucci; adesso Matteo Lauriola e Giuseppe Stramacchia.
L’EREDITA’ MAFIOSA – Nell’ottica accusatoria l’inchiesta fotografa la vita criminale dei Li Bergolis-Miucci dopo le pesanti condanne inflitte nei primi anni del nuovo millennio ai fratelli
Armando, Franco e Matteo Li Bergolis nel maxi-processo alla mafia garganica: 102 imputati, una cinquantina le condanne. Con i 3 allevatori montanari tuttora in cella, le redini del gruppo – prosegue l’atto d’accusa – furono assunte dal cugino Enzino Miucci, detto “u criatur”. Subito sotto di lui nell’organigramma mafioso la Dda pone Pettinicchio, che da pentito ha confermato il proprio ruolo di braccio destro del boss per oltre 15 anni; Lorenzo Scambino; Raffaele Palena; e quel Saverio Tucci “Faccia d’angelo” assassinato ad Amsterdam nell’ottobre 2017 per contrasti legati al narcotraffico. Del clan avrebbero fatto anche 6 garganici ammazzati tra il 2016 e il 2019 nella guerra con gli ex alleati Romito: il montanaro Giuseppe Silvestri; i viestani Gianmarco Pecorelli, Omar Trotta, Girolamo Perna, Giampiero e Vincenzo Vescera. Ex componenti del clan Li Bergo- lis-Miucci furono anche per loro stessa ammissione, i viestani Raduano e Troiano, ora pentiti, che poi tra il 2016 e il 2017 passarono con il gruppo rivale Romito.
UN CAPO, TRE CELLULE – Il clan sarebbe strutturato in 3 cellule, ciascuna con un luogotenente che risponde direttamente a Miucci “che accentra su di sé la gestione, condividendo le strategie operative solo con Pettinicchio” scrisse il gip che firmò a ottobre l’ordinanza cautelare. La cellula di Monte Sant’Angelo, divisa in due sottoarticolazioni facenti capo a Scambino e Palena; quella manfredoniana; quella vie- stana, al cui vertice c’erano Perna (ucciso) e i cugini Giovanni e Claudio Iannoli. I soldi arrivano dalle estorsioni, ma soprattutto dal narcotraffico “vero motore del sodalizio, soprattutto a Vieste” annotava il gip.
LE ALLEANZE – Il clan Li Bergolis-Miucci sino a febbraio si era dimostrato granitico, capace di mantenere intatto il muro dell’omertà anche per via dei rapporti di parentela tra molti presunti mafiosi. Fronte del silenzio infranto prima da Pettonicchio, ora anche da Lauriola e Stramacchia. La forza del gruppo che controlla il territorio “mediante un sistematico ricorso alla violenza e all’intimidazione” come contesta la Dda, è anche legata a una stretta rete di alleanze nel Foggiano e oltre i confini provinciali e regionali. Ha rapporti storici con alcune ‘ndrine calabresi; come storici sono affari e scambi di favore con la batteria Sinesi/Francavilla della “Società foggiana” (“carissimo e stimatissimo fratello mio, ti scrivo per farti sapere che ho ricevuto la tua cara Ietterà: saremo noi il vero virus quando usciremo” scriveva nel 2020 dal carcere Emiliano Francavilla a Miucci); e con la criminalità barese per approvvigionamento e fornitura di droga.
CHI SONO GLI INDAGATI: IN 50 ALLA SBARRA DI MANFREDONIA, VIESTE E MONTE S. ANGELO
Chi sono i 50 indagati dell’inchiesta “Mari e monti” e le accuse contestate:
Matteo Armillotta, 46 anni, Monte Sant’Angelo: traffico e spaccio di droga;
Angela Basta (23), Monte: spaccio;
Donato Bisceglia (39), Monte: tentata estorsione;
Davide Carpano (34), Vieste: traffico di droga;
Giovanni Caterino (45) Manfredonia: mafia;
Marino Ciccone (67), Foggia: tentata estorsione;
Nicola Ciliberti (27), Manfredonia: mafia, traffico droga, 3 spacci, tentata estorsione;
Giuseppe Pio Ciociola (22), Monte: mafia, traffico e spaccio, armi;
Gianmichele Ciuffreda (38), Vieste: mafia;
Libero Colangelo (43), Vieste: mafia, tentata estorsione, spaccio;
Fatma Dridi (29), Lucera: spaccio;
Francesco Gallo (55), Cerignola: traffico e 2 spaccio;
Giulio Guerra (36), Monte: mafia;
Michele Libero Guerra (40), Manfredonia: mafia, traffico e spaccio, 3 contestazioni di possesso armi;
Claudio lannoli (49), Vieste: mafia, traffico e spaccio, tentata estorsione; Giovanni lannoli (39), Vieste, cugino: mafia;
Orazio Pio La Torre (33) Monte: mafia, traffico e 3 spacci, tentata estorsione;
Matteo Lauriola (34), Manfredonia, pentito: mafia, traffico e spaccio, tentata estorsione, tentato furto, favoreggiamento;
Luigi Mazzamurro (46) Manfredonia: traffico e 2 spacci, ricettazione;
Antonio Miucci (23), Monte: mafia, traffico di droga, tentata estorsione, rapina, tentato furto, favoreggiamento;
Enzo Miucci (42), Monte: mafia, traffico e 2 spacci, 3 tentate estorsioni, rapina;
Leonardo Miucci (47), Manfredonia, fratello: mafia, 3 estorsioni e tentate;
Raffaele Miucci (23), Monte: tentato furto;
Alessandra Muraglione (65), Bitritto: spaccio;
Raffaele Patena (32), Monte: mafia, trafficò e 3 spacci, 6 estorsioni e tentate, 2 possessi di armi, ricettazione, violenza privata;
Maria Francesca Palumbo (36), Monte: traffico e 4 spacci, estorsione, violenza privata;
Matteo Pettinicchio (40), Monte, pentito: mafia e traffico di droga;
Raffaele Giorgio Prencipe, (41), Vieste: mafia, traffico di droga, tentata estorsione;
Roberto Prencipe (38), Monte: mafia, traffico e 3 spacci, 2 possessi di armi;
Marco Primavera (30), sanseverese residente vicino Mantova: armi e ricettazione;
Filomena Primosa (33), Monte: trasferimento fraudolento di valori;
Piergiorgio Quitadamo (50), Vieste: mafia e spaccio;
Marco Raduano (42), Vieste, pentito: mafia;
Lorenzo Ricucci (38) Monte: trasferimento fraudolento di valori;
Carmine Romano (55), Vieste: mafia;
Maria Gaetana Santoro (77), Vieste: traffico di droga;
Lorenzo Scambino (37), Monte: mafia, traffico e 3 spacci, 2 tentate estorsioni, tentato furto, favoreggiamento;
Giuseppe Stramacchia (39) garganico residente in provincia di Napoli, pentito: mafia; Tommaso Tomaiuolo (29), Manfredonia: mafia, estorsione, spaccio;
Angelo Totaro (34) Monte: mafia, traffico e 3 spacci, estorsione;
Pasquale Totaro (33), Monte: mafia, 2 estorsioni, trasferimento fraudolento di valori;
Mario Totta (25), San Marco in Lamis: traffico e 3 spacci;
Gianluigi Troiano (32), Vieste, pentito: mafia, rapina, spaccio;
Giuseppe Vitulano (39), Manfredonia: spaccio;
Luigi Ferri (45), Vieste: rapina;
Michele La Torre (35), San Giovanni Rotondo: 2 tentate estorsioni;
Michele Pellegrino (20), Monte: 2 tentate estorsioni;
Marilina Scambino (42), Monte, compagna di Enzo Miucci: concorso esterno in associazione mafiosa;
Pasquale Vignola (46), Gravina: false dichiarazioni;
Giacomo Loperfido (63), Noci: false dichiarazioni.