Giovanni Bruno e Giuseppe Macor, entrambi classe 1991 di Napoli sono finiti dietro le sbarre: figure apicali dell’organizzazione, erano i telefonisti che agivano da un call center allestito presso l’abitazione di Bruno, mentre Giuseppe Vitale classe 1997 e Roberto Russo classe 2001, raggiunti dalla misura cautelare agli arresti domiciliari, sono i componenti della batteria operativa inviata a Mattinata per raggirare un’anziana di 84 anni, agganciata attraverso le telefonate.
Bruno e Macor, fingendo di essere i carabinieri di Foggia, hanno spaventato l’anziana dicendole che il figlio aveva provocato un incidente stradale, in cui era rimasto ferito ed era stato trasportato in ospedale. Per risarcire i danni cagionati a terzi occorreva consegnare oro e denaro a una persona che da lì a poco si sarebbe recata presso l’abitazione, inducendo in errore la donna sulla situazione di pericolo del congiunto. L’anziana vittima, convinta di agire dietro le direttive dell’autorità, consegnava loro 1100 euro alcuni monili d’oro e oggetti preziosi.
Nell’abitazione di Giovanni Bruno, il 3 dicembre 2024, fu sequestrato il cellulare dal quale erano partite le telefonate ai colleghi truffatori. La mattina del raggiro Giuseppe Vitale e Roberto Russo erano partiti intorno alle 7, il primo da Caivano e l’altro da Grumo Nevano. Arrivati a Vieste, intorno alle 11.40 si sono spostati in zona Mattinata.
Alle 11.46 Russo aveva ricevuto una telefonata dalla zona dell’abitazione di Bruno trasformata in call center. Alle 12.24 risulta che Giuseppe Vitale si era allontanato da Mattinata per dirigersi a Napoli con Roberto Russo, a bordo di Jeep Renegade localizzata alle 12.37 sulla Statale 89 Manfredonia-Foggia.
foggiatoday