Chieste 7 condanne per complessivi 16 anni e 8 mesi nel processo abbreviato “Cripto” davanti al gup di Bari a 7 viestani tra cui i pentiti Marco Raduano e Gianluigi Troiano, accusati a vario titolo di spaccio di 20 chili di droga inviati dalla Spagna sul Gargano; favoreggiamento della latitanza di Raduano; incendio dell’auto della madre di un collaboratore di Giustizia: reati aggravati dalla mafìosità per aver agevolato il clan Raduano “articolazione operativa su Vieste del clan Lombardi/Ricucci/La Torre”, ex clan Romito in guerra con i rivali Li Bergolis/Miucci. Il blitz con 7 arresti è del 4 dicembre scorso.
LA REQUISITORIA – Il pm della Dda Ettore Cardinali tenendo conto della riduzione di un terzo prevista dal rito, e per i due pentiti anche dello sconto vista la collaborazione resa, ha chiesto 1 anno a testa sia per Marco Raduano, 42 anni, detto “Pallotta” ex boss, pentitosi a marzo 2024, accusato di 2 episodi di spaccio e di concorso in incendio; sia per Gianluigi Troiano, 32 anni, pentitosi lo scorso autunno che risponde di spaccio.
Chiesti poi 3 anni per Michele Gala, 38 anni, alias “Pinguino” accusato di favoreggiamento della latitanza di Raduano; 3 anni e 4 mesi per Antonio Germinelli, 34 anni, che risponde dello stesso reato e di concorso in incendio; 4 anni per Domenico Antonio Mastromatteo, 32 anni, detto “Pescecane”, accusato di favoreggiamento della latitanza e di concorso in un episodio di spaccio; 2 anni e 4 mesi per Marco Rinaldi, 31 anni, residente a Mestre soprannominato “il veneziano” che risponde con i due pentiti di concorso in un episodio di spaccio; e 2 anni infine per Matteo Colangelo, ventinovenne, imputato di concorso in incendio.
SENTENZA A LUGLIO – Dopo la requisitoria c’è stata l’arringa dell’avv. Michele Fusillo costituitosi parte civile per il Comune di Vieste che ha chiesto la condanna degli imputati. Il 3 e 17 giugno ci saranno le arringhe dei difensori: avv. Rosa Pandalone per Raduano; Giovanni Signorile per Troiano; Pasquale Crea per Rinaldi; Salvatore Vescera per Mastromatteo e Colangelo; Paolo D’Ambrosio e Aurelio Gironda per Gala; Carlo Alberto Mari e Giuseppe Gallo per Germinelli. La sentenza del gup Nicola Bonante è attesa per il 15 luglio, quando il giudice si pronuncerà anche sulla proposta di patteggiamento a 2 anni, pena sospesa, concordata tra Dda e avv. D’Ambrosio per Michele Murgo, 29 anni, viestano, detto “il bello”, imputato a sua volta di aver favorito la latitanza di Raduano.
LATITANTI — Raduano evase il 24 febbraio 2023 dal carcere di Nuoro calandosi con un lenzuolo, e il video fece il giro del web, mentre scontava 19 anni per traffico di droga; fu catturato il primo febbraio 2024 in un ristorante di Bastia in Corsia e dopo 40 giorni si pentì confessando una dozzina di omicidi. Attualmente sconta 19 anni per traffico di droga e 20 anni inflitti in “Omnia nostra” per mafia, 2 omicidi e 1 tentato omicidio. Troiano evase l’11 dicembre 2021 da un appartamento di Campomarino dove scontava ai domiciliari 9 anni per traffico di droga per lo stesso processo di Raduano; fu catturato a Granada in Spagna il 31 gennaio 2024 e lo scorso autunno si è pentito: è sotto processo in corte d’assise a Foggia per un omicidio di mafia.
AIUTI AL BOSS – Raduano trascorse il suo anno in fuga dalla Giustizia tra Spagna, Francia con una puntata a Vieste per sparare e ferire un rivale. In questo lasso di tempo potè contare – dice la Dda – su una rete di protezione cui avrebbero contribuito Gala, Germinelli, Mastromatteo e Murgo fornendogli appoggi logistici e coperture; ospitalità anche tramite terze persone; telefonini anche criptati per tenersi in contatto; una Alfa Romeo Stelvio e una Bmw, auto ‘pulite’ per gli spostamenti; denaro e beni vari; informazioni sullo stato delle ricerche.
I CARICHI DI DROGA – Raduano e Troiano hanno confessato l’invio di 2 carichi di droga dalla Spagna sul Gargano. Il primo di quasi 11 chili tra hashish e marijuana a settembre 2023, con la presunta complicità di Rinaldi che avrebbe ritirato due plichi arrivati a Mestre per inviarli a Vieste; secondo l’accusa sarebbe stato Mastromatteo il destinatario finale di quel po’ po’ di droga che avrebbe dovuto smerciare sulla piazza viestana. Lo stupefacente fu sequestrato dai carabinieri che arrestarono in flagranza a Vieste un giovane del posto, assolto recentemente in appello dopo che
Raduano e Troiano l’hanno scagionato dicendo che non sapeva cosa ci fosse nel pacco. La seconda spedizione dalla Spagna di quasi 10 chili di hashish vede imputati ancora Raduano e Troiano per fatti datati gennaio 2024; una minima parte del carico fu intercettata dai carabinieri che il 13 gennaio di un anno fa arrestarono in flagranza un giovane viestano.
AVVERTIMENTO AL PENTITO – Il terzo filone del processo “Cripto” coinvolge Raduano, Germinelli e Colangelo; e riguarda l’incendio avvenuto a Vieste il 31 ottobre 2023 della “Nissan Qashqai” della madre di Orazio Lucio Coda, ex affiliato al clan Raduano pentitosi nel 2021. Raduano ha confessato d’aver ordinato il rogo: “parlai con Germinelli e gli dissi: ‘senti, ma potete tappare la bocca a questo? Te ne puoi occupare?”
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