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REGIONE VERSO IL VOTO/ DDL SUL NUOVO CONSIGLIO A 40 BAGARRE E POLEMICHE IN COMMISSIONE. LA PROPOSTA APPRODA IN AULA: C’È INCERTEZZA SUI VOTI NECESSARI PER IL VIA LIBERA

Lavori lunghi, che si sono pro­tratti per gran parte della giornata, com­plice un’indisposizione del presidente Jo­seph Splendido (Lega) che non era pre­sente all’apertura, fissata per le 11, e che ha rinviato l’avvio della seduta alle 14 ma, nel frattempo, è stato comunque infor­malmente audito Enrico Follieri, esperto di diritto amministrativo, per fornire il proprio contributo al confronto. Alta ten­sione, ieri, nella riunione della VII Com­missione Affari istituzionali della Regio­ne Puglia, chiamata a discutere sulla pos­sibilità di portare in Consiglio il disegno di legge sulla riduzione del numero degli eletti da 50 a 40, deliberato dalla giunta.

Alla vigilia, la maggioranza aveva au­spicato un accordo bipartisan, per ade­guare lo Statuto alle leggi nazionali e con­fermare la linea dettata dal governatore Michele Emiliano (il «taglio» è stato già approvato in giunta) ovvero il rispetto della gerarchia delle fonti normative e, dunque, il necessario allineamento della Puglia alla riduzione da 50 a 40 (conse­guenza del calo dei cittadini residenti nel­la nostra regione), invece, già dall’avvio alle 11, i toni sono stati piuttosto accesi, complice, come det­to, la momentanea indisposizione del le­ghista Splendido e le concomitanti assen­ze dei vicepresidenti Grazia Di Bari (M5S) e Dino Basile (Fdi).

I consiglieri si sono espressi tramite votazione per tre volte ovvero una prima volta, su richiesta di Napoleone Cera (Lega), per un confronto con l’Ufficio di presidenza sulla questione: messa ai voti, non è passata; la seconda volta, sempre su richiesta di Cera, si è votato sulla richiesta di rinvio e, anche in questo caso, non è passata; la terza volta, infine, si è votato sul provvedimento, ugualmente con un nulla di fatto ovvero parere non favorevole.

«Occorre la mag­gioranza di tre quarti – ha chiarito Splen­dido – e non si raggiunge mai, ma il pas­saggio in commissione consente comun­que al provvedimento di andare in aula». Nello specifico, si sono astenuti Splendido e Michele Mazzarano (Pd), a favore hanno votato Marco Galante (M5S), Fabiano Amati, Paolo Campo e Francesco Paolicelli (Pd), Saverio Tammacco (Per la Pu­glia), e Gianni Stea (Misto), assenti al mo­mento del voto i consiglieri della Lega e di Fdl.

E l’appuntamento previsto è per oggi, con la seduta del Consiglio regionale quando la battaglia diventerà tutta po­litica. Il centrodestra sta valutando l’ipo­tesi di una riunione per fare il punto e decidere il da farsi prima dell’avvio dei lavori, Nel frattempo, però, il gruppo della Lega non l’ha mandata a dire. «Altro che riforma tecnica o adeguamento demogra­fico: Emiliano e il centrosinistra stanno scientemente preparando il terreno per blindare il futuro Consiglio regionale,

svuotando la democrazia e svendendo l’autonomia della Puglia allo Stato cen­trale» hanno spiegato i consiglieri del Car­roccio in una nota comune. «L’unico cen­trodestra – ha poi polemizzato Cera a pro­posito delle presenze in commissione – è la Lega».

Per Galante, «la modifica allo Statuto deve essere messa in votazione in prima lettura e, nei 60 giorni tra la prima e la seconda lettura, va fatto un ampio dibat­tito per informare i cittadini e richiedere gli approfondimenti necessari». L’asses­sore al Bilancio Amati ha tagliato corto: «Noi abbiamo l’obiettivo di non regalare alla Puglia una legislatura, la prossima, piena di instabilità politica, da conten­zioso elettorale.

Questo è il nostro unico obiettivo, anche a discapito di compren­sibili esigenze di rappresentatività quan­to più larga». Per l’esponente dem l’in­tervento della giunta è stato motivato «a fronte di ima inerzia del Consiglio regio­nale a condividere una proposta, perché altrimenti, come è ovvio, non ci sarebbe mai venuto in mente di condizionare e invadere, pur potendolo fare, il dibattito politico fra i partiti presenti in Consi­glio».

gazzettamezzogiorno