Durante la sedicesima Adunanza spazio a cultura, biodiversità e lavoro: lectio del prof. Bettoni e appello del sindaco Simonelli per rilanciare i piccoli comuni con nuovi insediamenti produttivi
C’è un’Italia laboriosa e silenziosa, che lavora per darsi un futuro lottando contro rassegnazione e marginalità. È l’Italia delle aree interne, quella della linea appenninica, spina dorsale di un Paese che non è solo spopolamento e marginalità, ma soprattutto eccellenze ambientali e agroalimentari, biodiversità, risorse umane e naturali da mettere a sistema per un’economia e una società più sostenibili e inclusive.
Di tutto questo se ne è parlato a Orsara di Puglia nel corso della sedicesima Adunanza della Carta di Calenella, alla presenza dell’ideatore Nello Biscotti, del sindaco di Orsara, Mario Simonelli e di numerosi uomini di cultura, docenti universitari e scrittori. Tra questi il prof. Giuseppe Bettoni dell’Università di Roma Unitelma-Sapienza, autore di una Lectio Magistralis sulle aree interne.
“Non c’è una ricetta particolare per salvare questi nostri piccoli comuni, dobbiamo essere semplicemente bravi a gestire il declino che purtroppo avanza”. Per il sindaco Simonelli, il fenomeno si può arginare solo con l’insediamento di realtà produttive. Solo il lavoro ci può aiutare”. Ha introdotto i lavori, Nello Biscotti, che oltre a presentare i relatori, ha spiegato i principi e gli obiettivi della Carta di Calenella che per la prima volta in assoluto ha fatto tappa sui Monti Dauni.
saverio serlenga