Nel capoluogo opera la ‘Società foggiana’ composta storicamente dalle tre batterie: Sinesi/Francavilla; Trisciuogho/Tolonese; Moretti/Pellegrino/Lanza. La prima” scrive la Dia “è attiva principalmente in città nel settore delle estorsioni e del traffico di droga, ma anche in usura e riciclaggio, nonché negli ambiti del gioco illegale e in quello dei servizi abusivi di guardiania e vigilanza.
Tradizionalmente rivali delle altre due batterie contro le quali è ripetutamente entrato in sconto armato dando vita a diverse guerre di mafia, il clan Sinesi/Francavilla opera anche in provincia attraverso proprie cellule lì stanziate, ovvero grazie a stabili alleanze con gruppi criminali locali e vanta contatti con siciliani e calabresi. E’ alleato col potente clan Li Bergolis della magia garganica, e opera congiuntamente con la mafia sanseverese nel settore del traffico di armi e stupefacenti; presenta una proiezione extraregionale in Emilia Romagna”.
Se i Trisciuoglio/Tolonese “operano prevalentemente a Foggia e sono attivi in droga, estorsioni, riciclaggio attraverso commercio di auto, edilizia e onoranze funebri”, il gruppo Moretti/Pellegrino/Lanza che opera in estorsioni, usura, droga e rapine, è quello maggiormente articolato sotto il profilo territoriale grazie ad alleanze che ne hanno rafforzato la presenza in provincia, nei territori limitrofi, proiettandosi anche in Abruzzo e Molise. La forte influenza mafiosa del clan su tutto il territorio provinciale è garantita dall’appoggio della mafia sanseverese attraverso il clan Testa/La Piccirella; dai collegamenti con consorterie garganiche operanti sia sulla fascia costiera che all’interno; dai legami con il clan Raduano a Vieste e il gruppo Gaeta a Orta Nova”.
“La mafia garganica comprende il clan dei montanari riconducibile ai Li Bergolis; i rivali Lombardi/Romito/Ricucci; i clan Perna/Iannoli e Raduano a Vieste. I Montanari, attraverso il clan dominante Li Borgolis/Miucci, il gruppo Lombardi (intesi Lombardone), il clan Frattaruolo e il clan Prencipe, operano in diversi comuni del promontorio. I Lombardi di Monte hanno proiezioni su Manfredonia, e vantano qualificate e solide saldature nell’area di San Nicandro dove c’è il gruppo Tarantino.
I Frattaruolo sono rappresentati da una figura di rango della mafia garganica” (il riferimento è a Libero Frattaruolo) “che ha rappresentato in passato l’anello di congiunzione tra criminalità di Manfredonia e di Vieste. Il clan Prencipe di San Giovanni Rotondo è composto da elementi di diverse estrazioni, è considerato referente dei Li Bergolis, ed è attivo in spaccio, estorsioni e nell’imposizione della guardia abusiva.
I montanari sono alleati dei Perna/Iannoli su Vieste; dei Sinesi/Francavilla a Foggia; degli Strisciuglio a Bari; dei Pesce/Bellocco a Rosarno in Calabria; dei Mazzarella della camorra; delle famiglie Spatole e Inzerillo di Cosa nostra siciliana. I Montanari operano ed esercitano la propria influenza mafiosa su tutto il Gargano (finanche nelle zone di influenza dei Lombardi/Romito/Ricucci) e sono dediti a droga, estorsioni, reati predatori, all’accaparramento di terreni a uso pascolo”.
Anche i “Lombardi/Romito/Ricucci sono attivi su Vieste per effetto del supporto del gruppo- Raduano; e interagiscono con alcune cosche ’ndrine. Tra San Marco e Apricena il clan esercita la propria influenza grazie a fiancheggiatori e figure di sintesi originate dall’alleanza con i Moretti/Pellegrino/Lanza, con cui ha realizzato una delle più capillari e efficaci saldatine criminali. 1 Lombardi/Romito/Ricucci sono dediti a droga, estorsioni, riciclaggio, reimpiego del denaro di provenienza illecita in attività legate a settore ittico, alle attività ricreative e balneari, alle rapine a portavalori e assalti a caveau”.
“A San Severo ci sono due clan contrapposti: Nardino e Testa-La Piccirella. Quest’ultimo” si legge nella relazione Dia “è attivo anche a Torremaggiore, Lesina, Poggio Imperiale. Opera nel settore del traffico di armi e droga, estorsioni e rapine; manterrebbe contatti con criminalità calabrese e campana, e mostra una crescente proiezione verso Abruzzo e Molise. Il clan Nardino è strutturato sul modello camorristico, il capo” (Franco Nardino alias Kojak) “al momento è detenuto; gli interessi illeciti si concentrano fondamentalmente nel traffico di droga. Altra consorteria inserita stabilmente nella realtà criminale di San Severo è quella dei Russi dedita al traffico di droga su scala nazionale e internazionale, usura, estorsioni, furti e ricettazione di auto: ha la sua roccaforte nel popoloso quartiere Luisa Fantasia”.
“A Cerignola opera una formazione mafiosa denominata clan Piarulli, cui si affianca il sodalizio dei Di-tommaso. Altre consorterie locali di qualificato spessore criminale, e come tali sotto costante attenzione info-investigativa, sono quelle dei Gaeta a Orta Nova; dei Masciavè a Stornara; dei Cursio a Apricena; dei Di Summa-Ferrelli a Torremaggiore e Poggio Imperiale; dei Papa/Ricci e dei Barbetti a Lucera”
gazzettacapitanata