Nell’ambito del Damas and Reservoirs Days 2025 “La diga di Occhito – Comune di Carlantino (FG) ed il Territorio”, promosso da Itcold (Comitato Nazionale Italiano Grandi Dighe)
e dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata, l’artista Nicola Liberatore presenterà il 31 maggio l’installazione Opere Site Specific “Omotika, legami d’acqua”, curata da Daniela Cafano.
Nicola Liberatore, nato nel 1949 a San Marco in Lamis (FG), vive e lavora a Foggia. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Foggia, ha avviato una lunga carriera espositiva a partire dagli anni ’70, inizialmente con una figurazione sociale e poi con una ricerca artistica di forte valore antropologico e spirituale.
Ha esposto in importanti sedi in Italia e all’estero, partecipando a biennali e mostre prestigiose (tra cui la 54ª Biennale di Venezia, il Museo Bargellini di Bologna, la Pinacoteca di Bari). Nel 2004 ha ricevuto riconoscimenti per la sua arte sacra come il Premio Paolo VI.
Il cuore della sua arte è l’esplorazione della relazione tra materia e tempo, tra sacro e quotidiano, tra memoria e trasformazione. La chiave di comprensione di tutta l’opera dell’artista garganico, palesata in numerose mostre personali, è il suo “persistente indagare sulle possibili evidenze estetiche, ma anche simboliche, dello stratificarsi, sugli oggetti, del tempo e delle manipolazioni, intenzionali o meno”.
E in effetti questo continuo tessere e riannodare passato e presente, valori magici ed istanze razionali, mondo contadino e società industriale, lo porta a sperimentare combines tra materiali e tecniche diversi, sempre più suggestive e poetiche dove la spiritualità costantemente si rinnova.
teresa m.rauzino