Quanto vale la storica sede dell’Acquedotto Pugliese in via Cognetti, ormai meta di visite guidate per la sua indubitabile bellezza? Una cinquantina di milioni di euro, se – per ipotesi – qualcuno decidesse di venderla.
Ma è una cifra che non può essere utilizzata per pesare il valore dell’azienda, perché quell’immobile – insieme a tutte le altre attrezzature che compongono la società – è stato ceduto gratis dallo Stato al momento della privatizzazione. La spiegazione è grossolana, ma è questo il motivo per cui Aqp dovrà restituire ai pugliesi 28 milioni di euro: sono i soldi versati in più dai pugliesi sulle bollette del 2023, soprattutto «per colpa» (diciamo così) del palazzo del quartiere Umbertino. Soldi che ora dovranno essere messi a conguaglio.
Lo ha stabilito una sentenza con cui il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso di Acquedotto Pugliese contro le due delibere dell’Autorità idrica pugliese che hanno fissato le tariffe dell’acqua: una per gli anni 2022-2023, l’altra per il biennio successivo. Delibere che sono state «corrette» dall’Arera (l’Authority del sistema idrico) proprio per via dell’«errore» sulla valutazione del palazzo. I numeri precisi sono negli allegati alle delibere, curiosamente spariti dal sito dell’Aip (la pubblicazione è obbligatoria).
«Gli aumenti bocciati dall’Autority? Già recuperati in bolletta». Il dg di Acquedotto: «Ai pugliesi non togliamo nulla»
«Noi non togliamo niente ai pugliesi, ai pugliesi diamo in termini di investimenti e qualità del servizio. Stiamo già “reintegrando” i soldi del contenzioso Arera, quindi nulla è stato tolto». Francesca Portincasa, direttore generale di Acquedotto Pugliese, ci tiene a sottolineare questo punto: la correzione delle tariffe disposta dall’Authority, che una sentenza del Tar Lombardia ha ritenuto corretta, è già stata effettuata.
Parliamo dei 28 milioni che la società avrebbe incassato in più attraverso le bollette nel corso del 2023. «Siamo un’azienda pubblica, che non deve distribuire dividendi e che reinveste gli utili, mentre la quota della Regione viene anche in minima parte impiegata a scopi sociali.
D’altronde Aqp ha affrontato con responsabilità e trasparenza una questione complessa, con il solo obiettivo di tutelare l’equilibrio del servizio idrico: ogni euro incassato viene restituito in opere, innovazione e sostenibilità. In Puglia la crisi idrica si è avvertita meno che in altre regioni, proprio per effetto delle attività di recupero perdite e razionalizzazione».